“Sfida e obiettivi della cooperazione internazionale”: se n’è discusso presso la Sala Rossa dell’Università degli Studi del Sannio in piazza Guerrazzi con esperti, docenti e studenti grazie ad un convegno organizzato dall’associazione Run Benevento e Africa Mission – Cooperazione&Sviluppo. Anima e promotore dell’iniziativa è stato proprio il presidente di Run, Gennaro Zollo, già membro e volontario dell’associazione Africa Mission, ha introdotto i presenti nel tema del convegno ringraziando l’Ateneo per l’accoglienza ma soprattutto per aver sostenuto l’iniziativa che ben s’inserisce nella sua funzione educativa e sociale della quale ha anche parlato il prorettore Massimo Squillante che ha portato i saluti istituzionali del magnifico rettore Filippo De Rossi. E’ proprio su questi aspetti che Zollo ha posto l’accento ricordando, tra le altre cose, quanto sia fondamentale innanzitutto conoscere e poi contattare con la propria vita, il mondo del volontariato. E’ stato Attilio Ascani, direttore generale della Focsiv, ad intendere il volontariato, appunto, come “disponibilità a mettersi in gioco. E’ voglia di cambiare le cose – ha dichiarato – è impegno e fiducia in una governance globale che può verificarsi solo se ci sono cittadini attivi e se accogliamo le nuove sfide cercando di essere più incisivi, globalizzando anche le nostre azioni”. Maria Grazia Rando, funzionaria del Ministero degli Affari Esteri e coordinatrice per la Cooperazione Decentrata, ha mostrato i punti salienti dell’impegno preso in Europa per il 2015 ed ha spiegato quali sono gli eventi e i progetti in Agenda per il post-2015. “Informare, promuovere la partecipazione diretta dei cittadini, aumentare il grado di consapevolezza: sono questi gli obiettivi della Cooperazione allo sviluppo – ha detto la Rando – che si pongono come un’opportunità da non perdere soprattutto per i giovani che possono utilizzare questo tempo per unirsi a un’organizzazione che opera per lo sviluppo”. A tal proposito, Carlo Ruspantino, direttore Africa Mission, ha presentato ciò di cui l’associazione da anni si occupa ed in che modo opera in Uganda da oltre 40 anni. A sostegno del quadro delineato da Ruspantino, è intervenuto Giorgio Lappo, responsabile italiano per l’Uganda che da circa 10 anni vive con quella popolazione. Nel racconto della sua esperienza, Lappo ha posto l’accento sulla povertà che investe certe civiltà e non solo dal punto di vista economico. A concludere gli interventi è stato Roberto Virzo, docente di diritto internazionale presso Unisannio, che ha illustrato l’architettura legislativa della norma 125/2014 facendo riferimento alla Carta delle Nazioni Unite e ai criteri di pace e giustizia di cui si parla nella nostra Costituzione.