Alla cenabaratto di stasera, venerdì 27 marzo 2015, ore 21.30, presso la libreria indipendente Masone Alisei di Benevento, ospite di Art’Empori e del GASb Arcobaleno (Gruppo d’Acquisto Solidale e Barattario), Selena Sacco, insegnante di ballo popolare, racconterà la sua esperienza di formazione sul campo e di insegnamento. La sua competenza sarà stimolo per approfondire il tema della musica popolare, tra tradizione e modernità, anche grazie all’intervento di Valerio Ricciardelli, antropologo culturale e musicoterapeuta, docente di “Discipline dello spettacolo” presso la facoltà di Medicina e chirurgia della seconda università di Napoli.

Saranno presenti simpatizzanti del ballo popolare, allievi, curiosi di cultura e tradizione. Il cibo relazionale, da tempo promosso nelle cenebaratto, farà da contenitore e coprotagonista per una serata a ritmo di tammorra e castagnette.
La cenabaratto configura un baratto di competenze alimentari e artistiche: affinché si realizzi una partecipazione esperienziale e sostenibile, è opportuno che i fruitori della cenabaratto partecipino con un cibo cucinato da condividere e forniti di stoviglie non monouso che utilizzeranno durante la cena. Sarà consegnato un SoldoCorto, moneta artigianale/locale sannita, a coloro che verranno muniti di stoviglie. Chi non avrà avuto opportunità di portare un cibo cucinato, potrà, con cinque euro,  acquistare, presso il Caff’Emporio (biobar e bioemporio), un vino biologico da condividere con gli altri partecipanti.
Le cenebaratto, promosse con l’apporto di Art’Empori.it e il Distretto di EcoVicinanza (Distretto di Economia Solidale), dopo la consegna del GASb Arcobaleno Benevento (Gruppo d’Acquisto Solidale e Barattario), tramite lo scambio di competenze alimentari e artistiche, realizzano un’esperienziale coesione tra soci produttori, soci consumatori e chiunque voglia aggiungersi per un rapporto responsabile con il cibo e con l’arte.

Presidio territoriale nato per resistere alla crisi economica, la cenaBaratto diventa anche opportunità, nella comunità locale, per promuovere inclusione, un linguaggio della pace e una cittadinanza non delegata: per parteciparvi non bisogna essere invitati, ma basta barattare una competenza, come un cibo cucinato, una performance artistica, un sapere concreto o un’esperienza che promuova il cambiamento.

Seduti intorno alla stessa tavola, accomunati dal cibo, tutti partecipano da coautori della serata: infranta la separazione tra attore e spettatore, tra cultura intellettuale e cultura materiale, ognuno è fruitore dell’altro.