Alla fine Aldo Papagni, tecnico del Savoia, la prende bene. La sua squadra ha tenuto testa alla capolista per tutto il match. Ma il rigore ha condannato i suoi alla sconfitta.
“Sono contento della prestazione della mia squadra – commenta il tecnico di Bisceglie – Oggi abbiamo tenuto bene il campo sia fisicamente che sotto il profilo umano. I ragazzi si sono aiutati e non hanno sfigurato contro la prima della classe”.
MODULI – “Siamo una squadra da lavori in corso. Stiamo cercando di capire che strada prendere. Con il modulo possiamo anche essere elastici. Quello che non bisogna cambiare è però l’atteggiamento in campo. La compattezza e l’unità d’intenti sono fondamentali per raggiungere la salvezza o vincere i campionati. Oggi i ragazzi si sono aiutati e hanno provato a fare del loro meglio. Sono scesi in campo convinti dei loro mezzi, anche di far gol alla capolista.
RIGORE – Ero lontano. Non l’ho neppure visto. Mi dicono però che non c’era e che addirittura c’erano gli estremi per la simulazione. Ma questo non conta”. Il tecnico trova anche il tempo per scherzarci su: “Anche due anni fa ho perso con un rigore. In quell’occasione ci fu addirittura l’espulsione. Stavolta è andata meglio”.
Non penso a quanti punti ocorrono per raggiungere la salvezza, ma a lavorare con questi ragazzi per migliorare le nostre prestazioni e raggiungerla.
Chi vedo bene alla vittoria finale? Il Benevento è una buona candidata: con questa ha ottenuto 5 vittorie di fila e ha il miglior attacco. I numeri dicono Benevento. Ma anche la Salernitana è una buona candidata. Prima vedevo bene anche il Lecce ma ora si è allontanata.
NUOVI ARRIVATI –Hanno portato una ventata di gioventù e freschezza. Possono far bene.
La partita di oggi mi è piaciuta tutta ed anche gli ultimi 15 minuti della precedente giornata dove abbiamo fatto due gol e sfiorato il terzo con Cipriani. Sono contento della crescita della squadra.
AMARCORD – Mi sono lasciato bene con tutti. Sono andato via facendo sette risultati utili di fila lasciando la squadra a pochi punti dalla prima. Credo di aver lasciato un buon ricordo in tutti. In fondo quello che per me conta davvero è essere ancora qui a fare quello che ti piace”.
di Edoardo Porcaro