Dobbiamo fare presto, dichiara il presidente delle Acli Filiberto Parente alla vigilia del varo della legge di stabilità 2015, anche il Forum del Terzo Settore Sannita dovrà esprime preoccupazione per la sorte di alcune tematiche prioritarie. Concretamente, l’Italia e il nostro mezzogiorno, ha bisogno di rileggere e aggiornare la grande intuizione del mutualismo che sta alla base dello sviluppo della nostra società e che nasce dall’esperienza del mondo cattolico. Tocca a tutto il terzo settore farsi sentire rinnovando l’impegno quotidiano del “Fare”.
Da Subito mettere in agenda politica anche in questa Provincia Sannita – l’innovazione sociale che è la nuova sfida che abbiamo davanti – ha detto il presidente delle Acli – che non vuole dire usare la tecnologia, ma fare in modo che i giovani e le organizzazioni che operano nel settore debbano rischiare il cambiamento, rispondendo ai bisogni sociali che ora sono largamente insoddisfatti. I recenti dati relativi all’aggiornamento del DEF segnalano impietosamente la grave situazione che sta attraversando, ormai da anni, il Paese, dove crescono di anno in anno le diseguaglianze economiche e sociali.
Siamo convinti che i nostri portovaci del forun terzo settore, Vincenzo Meoli ed Angelo Iacoviello, dovranno da subito mettersi a lavoro, convocando una riunione organizzativa, con tutte le associazioni, per deliberare e mettere al centro alcune priorità che poi la Politica e le istituzioni dovranno concretizzare, vista la recente riforma della Provincia Sannita; per poter uscire dalla logica “spot” e alle concertazioni di nicchia che si stanno verificando.
I Forum, ricordiamolo, sono strumenti per esercitare la rappresentanza unitaria di tutte le organizzazioni di terzo settore. Il Forum Territoriale, composto dalle realtà della società civile locale, permette di creare un fronte comune d’interessi nel dialogo con le istituzioni, ottenendo un maggior potere d’ascolto e di coinvolgimento nelle strategie di cittadinanza attiva e di risposta ai bisogni. Sotto questo punto di vista, il Forum Territoriale può diventare un protagonista “di peso” per realizzare battaglie comuni. Per esempio conclude Parente- occorre abbandonare l’austerità per investire in un progetto di sviluppo sostenibile europeo, e condividere un piano “Italia 2020″: un piano industriale che punti sui nostri talenti e vocazioni, sulla fabbrica del futuro, sulla qualità del nostro patrimonio ambientale, agro-alimentare e culturale.