Samnites Gens fortissima Italiae

Il Sannita.it

direttore Antonio De Cristofaro

Domani per il ciclo di letture della Fondazione Romano ‘Il De Profundis’ di Oscar Wilde

Scritto da il 22 settembre 2009 alle 12:53 e archiviato sotto la voce Cultura & Spettacoli. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Domani, alle ore 18.30, presso la Fondazione “Gerardino Romano”, sede di Telese Terme, prosegue “Il ciclo di Letture”. La Professoressa Maria Zarro leggerà “De Profundis”. Il De Profundis è una lunga lettera a Lord Alfred Douglas, il giovane amato da Wilde, scritta nei primi mesi del 1897 nel carcere di Reading dove Wilde si trovava da quasi due anni per il reato di sodomia. Una volta uscito di prigione, Wilde affidò il manoscritto all’amico giornalista Robert Ross, che ne fece due copie dattiloscritte. Una fu inviata allo stesso Douglas, che negò di averla mai ricevuta.
Nel 1905, quando ormai Wilde era morto da cinque anni, Ross pubblicò un’edizione ridotta dell’originale col titolo di De Profundis, che rimase a tutte le edizioni successive. Wilde aveva invece scelto, originariamente, un titolo in latino Epistula: in Carcere et Vinculis per invitare, suggestivamente, a soffermarsi più che sulla possibilità di rielaborare spiritualmente l’esperienza del dolore, su quanto può accadere ad un uomo in stato di totale reclusione.
L’originale fu affidato nel 1909 da Ross al British Museum, con la condizione espressa che non fosse dato in visione per cinquant’anni. La seconda copia dattiloscritta fornì il testo per la “first complete and accurate version” pubblicata da Holland nel 1949. Il fatto che i protagonisti siano tutti scomparsi e che l’ultimo veto alla pubblicazione sia stato tolto da chi ne aveva il diritto legale ci “autorizza” ad avere tra le mani, idealmente, quei venti fogli di carta azzurra sui quali Wilde scrisse in carcere la lettera più lunga che sia mai stata stilata, composta da cinquantamila parole.
Il fine dell’epistola è essenzialmente pedagogico nei riguardi del giovane “Bosie”, nomignolo col quale veniva chiamato Lord Douglas, ma è soprattutto il poema di dolore di un’anima macerata dalla prigione. Vediamo passare in triste sequenza tutti i sentimenti delle anime delicate davanti alla libertà cara e perduta: la disperazione, il desiderio della morte, il sentimento potente di rivolta contro la società. Poi la carità, lo spirito di fraternità, la rassegnazione, l’assoluta umiltà, il riconoscimento dei propri errori, la pietà, il sollievo della fede, il valore dell’amore e dello spirito. “E’ la capacità di amare che distingue un uomo dall’altro”. […] “Cristo non insegna nulla a nessuno, ma con il semplice fatto di essere condotto in sua presenza, si diventa qualcosa. Una volta almeno nella propria vita ogni uomo cammina al fianco di Cristo sulla via di Emmaus”.
Gli incontri della Fondazione, aperti al pubblico, si svolgono ogni settimana e rappresentano un momento di confronto dialettico con l’intento di contribuire alla crescita del territorio sannita.
libri-forum

Rispondi

Stampa Stampa
Associazione IL SANNITA - Via San Gaetano, 22 - 82100 Benevento - P.IVA e C.F. 01755500624