Il presidente di Cidec, Milena Petrucciani, è intervenuta a Roma in merito alla riorganizzazione del sistema delle Camere di Commercio italiane.
In un momento, sia legislativo che congiunturale, come questo –riferisce Milena Petrucciani- le Camere di Commercio dovrebbero assicurare la tutela degli imprenditori, cosa che ormai non riescono più a fare visto che le loro finalità sono diventate ben distanti da quelle per le quali nacquero e per le quali sono state riordinate anche legislativamente.
Attualmente sono solo Enti che battono cassa a scapito degli stessi imprenditori che giornalmente si scontrano con una burocrazia ed una pressione fiscale abnorme: basti pensare al diritto annuale che una Direttiva Europa del1993 hastabilito non essere dovuto e che la Corte di Giustizia Europea nel 2012, visto il dubbio normativo, si è pronunciata dicendo che è dovuto solo in presenza di una controprestazione.
Nonostante l’assenza di qualsiasi controprestazione, le imprese si trovano comunque nelle condizioni che se non pagano ad esempio € 88,00 per un anno, un paio di anni dopo, si vedono arrivare cartelle esattoriali di 300-400 euro.
Sono questi i motivi per cui abbiamo chiesto un riesame dei costi che l’imprenditore causerebbe alla Camera di Commercio per la tenuta del Registro delle Imprese (che tra l’altro ha già cifre elevate per diritti di segreteria) e la contestuale eliminazione degli altri costi non ascrivibili agli imprenditori che faranno abbassare considerevolmente il diritto annuale.
E’ necessario, poi, -continua Petrucciani- modificare le finalità e le modalità di gestione delle Camere di Commercio, troppo spesso impegnate a spendere in ambiti che non interessano e che non portano nessun beneficio al sistema delle imprese locali.
Il principio di base è che la Camera di Commercio è nata su iniziativa degli imprenditori e deve ritornare ad essere uno strumento governato direttamente da loro: per questo –riferisce il presidente di CIDEC- abbiamo chiesto di modificare i principi di rappresentatività all’interno delle Camere di Commercio mediante l’abolizione della figura del Consigliere e creando un gruppo dirigente più ristretto nominato mediante votazione diretta da parte di ogni imprenditore, vero conoscitore delle esigenze del territorio di riferimento.
La riorganizzazione del sistema delle Camere di Commercio è urgente e non più procrastinabile; così come sappiamo che non sarà facile, sappiamo che è indispensabile non rimanere aggrappati al passato e che bisogna abbandonare vecchie logiche di autoreferenzialità che sono servite solo ad inquinare sino ad ora le scelte più giuste di avvicinamento delle Camere alle imprese ed ai territori.
Saranno queste scelte e le convergenze programmatiche anche interprovinciali che ci daranno una Italia diversa che finalmente possa avviarsi al cambiamento anche grazie alle azioni messe in atto dal Governo che possono condurre ad un Meridione più forte e capace di svolgere un ruolo determinante a livello sia nazionale che internazionale.
Resto convinta –conclude Milena Petrucciani- che solo con il permanente dialogo tra tutte le forze economiche e sociali, cuori pulsanti dell’economia, potremo affrontare le oggettive difficoltà che interessano i nostri territori per cui l’integrazione, nel reciproco rispetto, dei differenti punti di vista sugli interventi da attuare resta il nostro principale obiettivo che spero presto tutti riescano a comprendere.