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direttore Antonio De Cristofaro

Apice e l’abolizione della guardia medica: la posizione di Forza Nuova

Scritto da il 19 settembre 2009 alle 19:22 e archiviato sotto la voce Politica, Territorio. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Forza Nuova-Sannio ha deciso di intervenire in merito all’assurda decisione, adottata dagli organi competenti, di abolire il Presidio di Continuità Assistenziale nel Comune di Apice (ex Guardi Medica). Siamo ben lieti di accogliere l’iniziativa di sottoscrivere una petizione pubblica, intrapresa dal sindaco D.ssa Ida Albanese. Ma la stessa dottoresse, che ha dichiarato pochi giorni fa di aver appreso la notizia dai giornali, deve spiegare ai cittadini del suo comune alcune cose molto importanti e che in tanti fanno finta di non sapere: l’attuale sindaco di Apice, essendo medico, oltretutto membro di diverse Commissioni (tra cui quello di “medicina legale ed invalidità civile…”); contando nel sua cerchia familiare in totale una decina di medici operanti tra Asl e Azienda Ospedaliera beneventana; avendo la sorella, D.ssa Maria Albanese, medico legale presso il Distretto Sanitario Benevento 2, non pensiamo, almeno a titolo informativo, che non risultasse a conoscenza della situazione. Solo ora il sindaco di Apice si ricorda della questione!? Ora che ormai la decisione è stata presa e si cerca di gettare la solita e consueta cenere negli occhi ai cittadini?!
Oltre alla Albanese, chiamiamo in causa l’assessore ai servizi sociali del comune di Apice, Dr Pietro Carbone, il consigliere di maggioranza dr Angelo Maria Cammarano, nonché il consigliere di opposizione Dr Vincenzo Gitto. Queste tre persone, come il sindaco Albanese, sono Medici, membri delle diverse Commissioni (tra cui quello di “medicina legale ed invalidità civile…”). Il dr Vincenzo Gitto, ha la stessa fortuna del sindaco Albanese, di contare legame di parentela con diversi medici presenti tra Azienda Ospedaliera beneventana. Anche questo ennesimo dato lascia molto scetticismo sulla buona fede degli attori di questa farsa. Lor signori se avessero realmente voluto evitare la nomina di Apice (settimo Comune della provincia per numero di abitanti, già a suo tempo “scippato” del Distretto Sanitario trasferito in San Giorgio), ci sarebbero riusciti.
Ci sentiamo in dovere oltretutto di aggiungere una considerazione che di certo non risulta essere meno importante ai fatti odierni. Apice paga il pegno per salvare S.Angelo a Cupolo (volontà del buon Fernando Errico). Consideriamo quindi la raccolta di firme il classico atteggiamento politico dell’Italia d’oggi: salvare la faccia ed illudere la collettività. E’ inutile prendere in giro i cittadini, bisognerebbe avere la forza di ammettere i propri errori e dire chiaramente che in passato, quando si poteva fare qualcosa, nulla fu fatto. La chiusura del presidio è già stata decisa a tavolino così come, a suo tempo, si fece per l’apertura della discarica di S. Arcangelo.
Vogliamo inoltre porgere una domanda a chi di competenza. La provincia di Benevento, Cenerentola campana, avrebbe diritto, se non sbagliamo, a 171 presidi. Attualmente, sempre se non erriamo, non sono più di 120. Perché, invece di incrementarne il numero si sacrificano i pur pochi esistenti (tra cui anche in zone eccezionalmente disagiate come il Fortore) nel vano tentativo di salvare la sanità campana?!
Aspettiamo risposte concrete da parte di tutti!
Forza_Nuova

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