Una città in fermento per la prima settimana di riprese del film di Alessando Siani “Si accettano Miracoli”. Le scene, almeno in questa prima fase, girate in notturna, nel cuore del centro storico, hanno attirato l’attenzione di centinaia di turisti e curiosi a caccia di una foto con Siani e con i tantissimi volti noti, del grande e del piccolo schermo, che in questi giorni si sono ritrovati sul set santagatese del film dell’attore-regista partenopeo. Non ha resistito al richiamo del “ciak si gira” nemmeno il Primo Cittadino che, proprio ieri nel tardo pomeriggio, è tornato, dopo gli impegni elettorali e la ri-elezione al governo cittadino della coalizione da lui guidata, a portare il suo saluto alla troupe e al cast del film che sta creando una grande ricaduta, in termini economici e di immagine, a Sant’Agata de’Goti. L’entusiasmo, anche tra gli abitanti, cresce con il passare delle ore e l’eccitazione aumenta ad ogni apparizione degli attori, ai quali, tutti, cercano di strappare un autografo, un modaiolo selfie da pubblicare sui social e perché no, un sorriso o una battuta da ricordare e poi ripetere agli amici, un po’ per vanto, un po’ per il merito di avercela fatta.
Il Sindaco Carmine Valentino dopo essersi intrattenuto qualche minuto con Alessandro Siani è tornato a palazzo San Francesco dove, a margine dell’incontro, ha espresso tutta la sua soddisfazione nel vedere la città pacificamente invasa da migliaia di persone nell’ultima settimana. E’ questo, ha sottolineato, ciò che serve a Sant’Agata de’Goti: occasioni del genere non vanno sottovalutate, anzi vanno sfruttate per far crescere in tutti i cittadini la consapevolezza che il turismo, unitamente ad una programmazione amministrativa oculata e lungimirante, rappresenta la prima valida opportunità per uscire definitivamente dalla crisi. Stiamo gradualmente crescendo e cresce anche la nostra capacità di accoglienza, la nostra cultura del welcome e la consapevolezza che Sant’Agata de’Goti è un luogo fortemente attrattivo per svariati motivi paesaggistici, storici, architettonici, archeologici. E’ questa la direzione giusta da seguire e qualora ciò non dovesse bastare, ebbene si, “accettiamo anche miracoli”.