Le pari opportunità si realizzano garantendo il diritto al lavoro ma anche abbattendo, definitivamente, il differenziale salariale, un vero e proprio abuso ai danni di tante donne, che non vedono riconosciuti i loro meriti professionali, che vengono costantemente mortificate con obblighi contrattuali penalizzanti e con salari più bassi rispetto a quelli dei colleghi uomini. Il problema è tanto più avvertito e grave nella nostra regione. Perciò bisogna intervenire, con misure efficaci’’. E’ quanto sostiene il presidente del Consiglio regionale della Campania, Sandra Lonardo. ‘’Credo sia urgente un intervento del Consiglio regionale per superare definitivamente la discriminazione salariale che penalizza tante donne, a tutti i livelli. Me ne farò carico personalmente, coinvolgendo la Conferenza dei capigruppo, le Commissioni consiliari competenti. Mi auguro – prosegue Lonardo – di trovare, su questo terreno, la piena condivisione del governo regionale’’
‘’Ho intenzione di invitare ad un confronto su questo delicato tema le Organizzazioni sindacali, le associazioni datoriali, gli Organismi regionali di rappresentanza di genere, la Consulta regionale femminile, la Commissione Pari opportunità. Si può e si deve lavorare insieme per individuare gli interventi possibili ed opportuni, anche di carattere legislativo, per dare piena attuazione ad un principio sancito dalla Costituzione e ripreso nel nuovo Statuto regionale. Giorni fa a Telese, nel corso di un dibattito pubblico sul rapporto donne e politica, il problema è stato risollevato nella sua cruda realtà e drammaticità. Il nuovo grido d’allarme, lanciato a Telese dalla segretaria regionale della Cisl, Lina Lucci, raccolto senza esitazione dalle donne presenti al tavolo come la coordinatrice dell’Udeur, Teresa Marrone (organizzatrice del dibattito), la senatrice Teresa Armato, l’assessore regionale Gabriella Cundari, la presidente della Commissione Pari opportunità, Fiorella Girace, il sindaco di Grumo Nevano, Fiorella Bilancio, non può rimanere inascoltato’’.