Con visita allo stadio Olimpico di Roma: tour per circa 100 bambini.
E’ stato un giorno di festa all’insegna dello sport, cultura e della storia sportiva, dei valori dello sport, dell’inclusione e del divertimento. Il premio Enzo Bearzot organizzato dal sannita Antonio Meola, vice presidente nazionale vicario dell’USAcli è stato, quest’anno, arricchito dalla presenza di 250 ragazzi. Circa 100 ragazzi delle scuole calcio sannite di Cerreto Sannita guidati da Gerardo Russo, di Vitulano guidati da Antonio de Maria, Rotondi guidati da Massimiliano Clemente, della Olmeri Accademy guidati da Stefano Mercurio, poi dell’Istituto De La Salle accompagnati dalla CAED Angela Meola, dai docenti Rosanna Bologna e Vincenzo De Vincentiis ed una delegazione di Cusano Mutri guidata da Imma Petrillo e per il comitato USAcli di Benevento il segretario allo sviluppo associativo Achille Antonaci. Nella mattina hanno visitato lo Stadio Olimpico di Roma grazie al tour ideato e gestito da Sport e Salute; le scuole calcio, affiliate all’Us Acli, hanno avuto modo di conoscere i luoghi più segreti dell’impianto capitolino: dagli spogliatoi delle squadre e degli arbitri all’accesso in campo, passando per la zona conferenze, il tunnel, le panchine, la pista d’atletica e molto altro. Un viaggio che racconta la storia dello sport partendo da un passato glorioso, rappresentato dalla sua inaugurazione nel 1953, le Olimpiadi del 1960, gli Europei ed i Mondiali di Atletica, i Mondiali di calcio del 1990, le grandi vittorie dell’AS Roma e della Lazio e poi il presente con la grande varietà di eventi, compresi i concerti. I ragazzi terminato il tour, hanno assistito alla cerimonia del XIII Premio Bearzot presso il Salone d’Onore del Coni di Roma. Il premio quest’anno è stato assegnato a Simone Inzaghi, allenatore dell’Inter, mentre il premio alla carriera è stato dato a Livio Berruti che nel 1960, alle Olimpiadi nello stadio Olimpico vinse la Medaglia d’oro nei 200 m., mentre il premio Stefano Farina è stato assegnato dall’Associazione Italiana Arbitri a Matteo Marcecano di Genova.