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Chiudi il gap! Un portachiavi per la parita’ di genere, dentro e fuori l’avvocatura

Scritto da il 8 marzo 2024 alle 15:04 e archiviato sotto la voce Cronaca, Primo Piano. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Chiudi il Gap! Questo è l’appello che il Comitato Pari Opportunità Avvocati di Benevento ha lanciato per l’8 marzo, attraverso la distribuzione di un gadget simbolico, un portachiavi che evoca la chiusura della distanza che ancora oggi separa le donne dalla piena parità. Un gadget che gioca anche sul rimando all’iconica balla da carambola, 8 nero, che esorta ad andare in buca e centrare l’obiettivo. Sul gadget sono impressi alcuni dati che, in generale o con riferimento all’avvocatura, provocano una riflessione sul gender gap.
La presidente, avv.ta Ilaria Iammarino spiega che nel comune sentire non c’è percezione della discriminazione che molte donne ancora vivono, spesso si minimizza con un laconico “le donne sono ovunque”. Proprio nell’avvocatura, così come in altri settori, la quasi parità numerica però non corrisponde ad una parità sostanziale, soprattutto in termini di reddito. Essere “ovunque”, quindi, non significa essere trattate con eguale rispetto, a parità di “posizione” sociale, culturale e lavorativa.
Il progetto ha visto il coinvolgimento nella realizzazione del gadget dei giovani che si affacciano ad un percorso di formazione professionale, gli allievi dell’IEFP Operatore Grafico presso la Scuola la Tecnica di Benevento, che ha raccolto con grande slancio la sfida, mostrando sensibilità al tema e capacità creative.
L’anno appena trascorso vede il nostro Paese perdere ben 16 posizioni nel Global Gender Gap Report, l’indice nato nel 2006 per misurare annualmente l’evoluzione mondiale della parità di genere: l’Italia è passata dal 63° posto nel 2022 al 79° posto su 146 Paesi nel 2023.
Analizzando i numeri del report la strada per colmare il divario di genere nei diversi Paesi appare ancora molto in salita, con una stima di oltre cento anni per il raggiungimento degli obiettivi di parità.
I dati dell’avvocatura al femminile sono parimenti non positivi, come emerge dall’ultimo Rapporto Censis.
Mentre la popolazione forense vede soltanto una lieve prevalenza maschile su quella femminile pari al 52%, nell’avvocatura rimane la differenza elevata dei redditi, in pratica ci vuole il reddito di due donne per sfiorare (e non raggiungere) il livello medio percepito da un uomo avvocato.
Ciò che appare come una tendenza più marcata fra le donne rispetto agli uomini è l’intenzione dichiarata di lasciare la professione. Il rapporto fra chi prende in considerazione l’ipotesi di abbandonare la professione e chi invece non ha minimamente vagliato questa eventualità è di 40 a 60 fra le donne avvocato e di 30 a 70 fra i colleghi uomini.
Le donne sono raramente titolari di studi legali e vivono con difficoltà il periodo della maternità.
Una condizione scarsamente nota anche tra gli operatori di giustizia, che il Comitato Pari Opportunità, per il suo ruolo e per le funzioni svolte, ha inteso rendere visibile, sollecitando un’attenta riflessione sulle differenze di trattamento tra Uomo e Donne, tra Avvocate ed Avvocati.

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