Queste le parole di Fabio Cannavaro, tecnico del Benevento a fine gara.
“La squadra ha fatto uno sforzo incredibile oggi. So quanto hanno lavorato in questi giorni. C’è un po’ di rammarico per il primo tempo in cui abbiamo fatto una mezz’ora di qualità. Credo che questa squadra anche in emergenza ha valori per vincere le partite.
Questa volta non abbiamo mollato nel secondo tempo. Gli errori devono servire a fare esperienza, a non ripeterli, altrimenti si passa per superficiali e vi assicuro che non lo sono.
Ho giocato col 3-5-2 dall’inizio perché avevo Schiattarella, La Gumina e i tre difensori non in perfette condizioni. Poi Farias era la prima gara che giocava dall’inizio. Con questo modulo eravamo più compatti.
Questa squadra ha giocato con un centrocampo a 3 o a 2, ma io ho una visione diversa per le mezzali, per me devono andare tra le line e sulle fasce. Ma questo lavoro richiede tempo non puoi farlo in 2 giorni. Però mi è piaciuto lo spirito. Così se ne perdono poche.
Il ritiro non verrà prolungato. Sia perché sono poco i ragazzi che lo farebbero, per via dei tanti infortunati, ma poi è giusto che tornino a casa e per stare con le famiglie.
Farias mi è piaciuto perché ha capito il momento. Deve però incidere di più perché quando si accende può fare la differenza e creare pericoli per gli avversari.
Improta l’ho sostituito per stanchezza. Oggi avevo solo 3 cambi e poi c’erano i ragazzini che potevano aiutarci nel caso ci fosse stata emergenza.
Per la gara col Bari stiamo provando a recuperare Glik, ma non so se sarà a disposizione. Stiamo anche accelerando per Viviani. Però anche chi va in campo può fare la differenza. Oggi abbiamo sofferto poco e migliorato tanto.
L’area l’abbiamo riempita sempre e abbiamo avuto delle occasioni, è mancato l’ultimo centimetro per fare la differenza, ma quello arriva con la lucidità.
In questo momento vivo alla giornata, La Gumina e Forte vanno gestiti, non ho ricambi per mandarli entrambi in campo.
Ringrazio i tifosi che hanno incitato la squadra, ci sono sempre stati vicini. So che possiamo uscirne, sono fiducioso, i ragazzi hanno solo bisogno di una vittoria.
Oggi li ho incitati e guidati dal campo. Il ruolo dell’allenatore è anche questo, farsi capire con il body language, ma anche strillando. Ho gestito pure le sostituzioni, ritardandole perché non avevo cambi.”