Nel pomeriggio nella splendida location di Palazzo Paolo V, nel cuore della città di Benevento, si è tenuta la conferenza di presentazione ufficiale del nuovo tecnico dei sanniti, Fabio Cannavaro.
Queste le sue dichiarazioni.
“Le belle parole sentite aumentano la responsabilità. Sono stato colpito dalla sincerità e dalle conoscenze calcistiche di Pasquale (Foggia, ndr). Mi ha esposto un progetto che mi è piaciuto subito. La sua tranquillità equivale ad avere dietro un presidente che gliela trasmette. E anche a me serve questo.
La serie B di quest’anno è dura, ma dobbiamo restare tranquilli. I nostri obiettivi ce li teniamo per noi.
Ringrazio Fabio Caserta per il lavoro fatto. L’ho chiamato e gli ho fatto l’imbocca al lupo. Spero trovi presto una squadra.
Ringrazio la società per essere stato accontentato in tutto, per avermi permesso di portare con me il mio staff. Spero di farmi apprezzare come allenatore e non solo come calciatore.
Speravo in una chiamata in corso, anche non è quello che preferisco. Perché iniziare la stagione dal ritiro ti consente di lavorare diversamente.
Come mi è arrivata la proposta? Pasquale ha usato un tramite, Paolo (il fratello), ho ascoltato la sua proposta e subito mi ha convinto. Ho preso tempo semplicemente perché dovevo parlarne con il mio procuratore che tra l’altro ha caldeggiato la proposta perché conosce bene la piazza, stiamo parlando di Enrico Fedele.
Poi stamattina ho parlato con Pippo che mi ha parlato benissimo della società e dell’ambiente perché la sua esperienza è stata pazzesca.”
SQUADRA – “Come ho trovato la squadra? Certi giocatori devono ritrovare la forma. Ho guardato tutte le partite del Benevento. Nel reparto offensivo ci sono giocatori in ritardo di condizione. Credo sia stato questo il motivo per il quale il vecchio allenatore ha fatto determinate scelte: si è trovato in difficoltà.
L’obiettivo è lavorare tanto e osare un po’ di più.
Ho trovato diversi giocatori col morale basso e anche su questo bisogna lavorare.
Ho chiesto a Pasquale Foggia di lavorare oltre che con il mio staff con altri che erano già qui per accorciare i tempi di recupero.
Mi sono fatto un’idea del campionato. Ci sono rose importanti e squadre che sono partite forti, ma sono convinto che anche noi abbiamo una rosa all’altezza. Voglio trasmettere i miei concetti di gioco e recuperare quei calciatori fuori condizione. Dovrò gestirli bene. Per trovare una forma ideale ci vogliono almeno dieci partite.”
IDEE – Abbiamo una scuola allenatori importante in Italia ma è giusto guardare anche all’estero. Perché ci sono allenatori importanti con idee interessanti in giro per il mondo. Ma le mie idee sul calcio sono cambiate già nell’esperienza da calciatore in Spagna. All’estero vivono il calcio diversamente, lo vivono con più allegria, perché fondamentalmente è un gioco. Quando diventa un lavoro le cose si complicano un po’ devi dare di più, ma soprattutto trascinare la gente, perché loro vedono tutto quello che accade in campo. Bisogna riportare la gente allo stadio mettendoci gioia, voglia e coraggio.
MONDIALI SENZA ITALIA – “Credo che il problema dell’esclusione dai mondiali dipende anche da questa globalizzazione del calcio. Poi a volte andiamo dietro le mode, volendo fare gli spagnoli o gli inglesi, snaturandoci: noi siamo italiani e dobbiamo giocare come sappiamo fare. Aver vinto 4 mondiali ci dà una responsabilità e quando non ci vai è un problema.”
ESPERIENZA ALL’ESTERO – “La mia esperienza da allenatore all’estero è stata importante. Da quando ho deciso di fare questo mestiere ho fatto tutti i corsi da allenatore. L’esperienza in Asia mi ha permesso di mettere in ordine i concetti che avevo in testa. Spero di trasmettere loro questi miei concetti. Sono uno che vuole vincere giocando bene. Sono un ex difensore che non vive in attesa, ma facendo passi in avanti.”
di Edoardo Porcaro