Queste le parole di mister Fabio Cannavaro nel dopo gara di Benevento-Ascoli terminata in parità, 1-1.
“La gara con l’Ascoli l’avevo preparata proprio avendo in testa la formazione che ho mandato in campo, ma speravo in un inizio diverso. Dopo il gol è subentrata un po’ di paura. Dai video l’avevo subito notato, specie quando si gioca in casa.
Non ho la bacchetta magica, non posso risolvere tutto in poco tempo. C’è bisogno di lavorare.
Nel primo tempo i ragazzi non hanno fatto nulla di quello che gli avevo chiesto proprio per la paura. Nel secondo abbiamo alzato di più il baricentro e fatto meglio. Ringrazio Ciano perché gli avevo detto che avrebbe fatto 60 minuti invece sono stato costretto a farlo giocare tutta la partita.
Dopo il gol del pareggio non è che ci siamo accontentati, ma gli infortuni hanno un po’ condizionato la gara. E’ subentrata nuovamente la paura i tre centrali difensivi hanno giocato troppo stretto ed è mancato un pizzico di cattiveria per fare la differenza. La squadra non è riuscita a ragionare bene e siamo calati. Però quando non riesci a vincere non devi neppure perdere.
Farias gioca da tanti anni nel nostro campionato, ha esperienza e può farci fare il salto di qualità. Se lo mettiamo in condizione di recuperare la forma fisica può farci divertire. A volte si estranea dal gioco. Gli ho detto che se dopo 10 minuti non riceve palla la deve cercare perché così si accende.
Credo che Glik abbia avuto un problema all’adduttore mentre Veseli dovrà fare una risonanza per capire l’entità della botta. Leverbe è recuperabile. Con Forte mi sono un po’ arrabbiato perché si è fatto male dopo 25 minuti e non me lo ha detto. Nel secondo infatti ho dovuto inserire Simy.
Questo è un campionato lungo e difficile, bisogna pensare partita per partita. Siamo in un momento delicato, ma dobbiamo fare punti e iniziare a vincere le partite.
In questo momento non c’è solo un ritardo di condizione, ma sto chiedendo ai ragazzi di fare qualcosa di diverso rispetto a quanto facevano prima; sto chiedendo loro di chiudere le linee più in alto e questo richiede un maggior dispendio di energie rispetto a quanto facevano prima.
Se l’Ascoli ci ha sorpreso? No, eravamo pronti e sapevamo cosa fare. Solo che per i loro difensori è stato troppo facile, eravamo scolastici e perdevamo dei tempi di gioco.
Ai ragazzi sto cercando di far capire che possono anche sbagliare quando verticalizzano; non sono contento se gli errori si fanno nel giropalla. Sono positivo e devo eliminargli questa paura.”
di Edoardo Porcaro