Di seguito il discorso del sindaco Mastella tenuto in occasione della visita a Benevento del Presidente della Repubblica Mattarella:
‘Imbrigliato dalla liturgia laica del cerimoniale, mi contengo, ed è giusto cosi, nell’esprimere tutta la mia gioia odierna per averLa finalmente qui.
DandoLe il benvenuto, col pensiero rivolto agli esordi della Sua vicenda politica.
La cifra, che fu anche la mia, come lo fu di Piersanti Mattarella, assunse come tavola dei valori e via lattea di rifermento il cattolicesimo democratico di Aldo Moro.
Convincere col dialogo, e soprattutto ascoltando le ragioni dell’altro con uno stile mite e pacato. E‘ ciò che gli italiani apprezzano di Lei e per il quale Le attestano fiducia.
In questa lunga passeggiata nella storia dove insistono, allo stato, collera e rancore, che inizia a prosciugarsi, la Sua figura è una straordinaria pietra angolare per la nostra democrazia.
Lei accorcia le distanze tra popolo ed istituzioni .
Col Suo garbo misurato ma anche determinato ha consentito di superare momenti difficili; è riuscito a far pace con quella rabbia che abbiamo visto salire lungo il crinale delle stesse istituzioni .
La ricevo Signor Presidente come sindaco della mia città e ne sono orgoglioso perché I sindaci sono oggi quelli più esposti alle speranze ed alle pretese di tutti.
Siamo assai spesso oggetto di polemiche e di denunce, spesso intrappolati in una burocrazia complicata, spesso condizionati da una cronica mancanza di risorse. Ma siamo la tra la gente, in ascolto, con il desiderio di renderci utili e con la frustrazione di essere spesso criticati e di riconoscerci impotenti. E ci muoviamo con riferimento “all’etica del viandante“, che cerca di affrontare le difficoltà del percorso decidendo di
volta in volta secondo le forme che queste assumono e con i mezzi a disposizione.
Una sorta di astuzia nel trarsi d’impaccio.
Benevento, Signor Presidente, è anche essa nel mulinello della crisi, vive in un paese diseguale, in una area dell’ interno, dove la caduta delle nascite é il segno di una capacità di crescita ormai andata persa. Nonostante questo, tentiamo di rifiatare. Siamo una città resiliente con una sua chimica vitale. Ci stiamo impegnando in progetti di rigenerazione urbana e di infrastrutturazione, già in essere; stiamo ripensando la città come risorsa generativa di reti per ricomporre uno spirito di comunità e creare le condizioni per renderla vivibile.
Sappiamo bene che è difficile fare cose difficili ma non ci rassegniamo a non pensare e non decidere quanto é nella nostra capacità, guardando anche di qua, ad un futuro diverso e per il quale non ci sentiamo periferici.
C’è anche da noi una venatura di appagamento e un pò di stanchezza ma anche una vitalità collettiva per superare la sensazione di una complessiva staticità’, ci applichiamo alla filosofia della risposta cara ad Emanuele Severino .
Memore del monito dell’ecclesiaste “le tue parole siano contate perché il grido dello stolto divaga nelle molte parole” Le ribadisco il grazie della mia gente per essere tra noi come fu da queste parti, ormai tanto tempo fa, Carlo Azeglio Ciampi la cui figura, nel centenario della nascita, ricordiamo con affetto ed ammirazione, ancora apprezzando il suo patriottismo costituzionale che rimane la credenziale del suo mandato .
Nella storia millenaria della nostra città da oggi ci sarà anche Lei Signor Presidente; ci sarà Sergio Mattarella’.