Contro il Livorno il Benevento ritrova la vittoria e il sorriso. Inzaghi aveva chiesto i tre punti per tenere accesa una fiammella, quella del record di punti (86 punti del Palermo, stagione 2013-14), e i giallorossi lo hanno accontentato. Anche se non è stata una passeggiata.
Gli uomini di Filippini non sono venuti nel Sannio in vacanza. Sebbene il loro destino fosse già stato segnato dalla retrocessione, hanno giocato a viso aperto, mostrando delle interessanti trame di gioco e sfiorato il vantaggio in più di un’occasione. Non si sono fatti schiacciare, nonostante un undici rimaneggiato. Montipò ha dovuto compiere dei veri e propri miracoli per provare a mantenere la porta inviolata. Ma si è dovuto arrendere dal dischetto.
Spunti interessanti sono arrivati anche dai giovani del vivaio. Francesco Rillo ha giocato dal primo minuto, chiamato a sostituire Letizia. Il terzino beneventano ha dato anche un ottimo apporto alla manovra con diversi cross messi in mezzo all’area, compreso quello per Moncini che ha portato al gol di Sau. Bene anche Christian Pastina all’esordio in Serie B.
Non ha sfigurato neppure Basit che in un centrocampo a 4 con Schiattarella vicino è sembrato più sicuro, mostrando precisione nelle giocate e una buona visione di gioco: impeccabili alcune aperture e cambi di gioco.
Ultima considerazione è per Oliver Kragl che finalmente è riuscito a trovare il gol con il pezzo migliore del suo repertorio, quello che in passato ha fatto dannare anche il Benevento e forse un po’ innamorare il diesse Foggia che lo ha fortemente voluto: la punizione. Finalmente, il suo sinistro ha pennellato la traiettoria giusta. Un gol così ci mancava.
di Edoardo Porcaro