“L’emergenza Coronavirus e le restrizioni di Governo e Regioni hanno messo in piena crisi il settore dell’artigianato che, anche a causa dell’improvviso stop, rischia di estinguersi, o quasi, soprattutto nelle piccole città, a causa di un crollo di liquidità senza precedenti, degli affitti pressoché insostenibili e della pressione fiscale eccessiva. Si stima che, se la situazione non migliorerà entro la fine del mese di maggio, il 25 per cento delle imprese artigiane è a rischio chiusura. Un paradosso, quindi, che in una situazione così difficile, alle aziende del settore che, come previsto dal decreto Cura Italia, vogliano richiedere aiuto, sia previsto l’obbligo d’iscrizione al Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato (FSBA), che tali somme le gestisce. Intollerabile, poi, che la richiesta arrivi proprio durante la pandemia, come ha evidenziato più volte in questi giorni il dottor Nino Carmine Cafasso, Giuslavorista e Consulente del Lavoro, che ha spiegato tecnicamente che l’FSBA non può legiferare a proprio piacimento difformemente dal DL Cura Italia, dalla circolare n° 47 dell’INPS del 28 marzo e dall’articolo 39 della Carta Costituzionale. Non si possono obbligare infatti i datori di lavoro al vincolo associativo, invitandoli a regolarizzare la propria adesione e addirittura, pena la non accettazione della domanda, obbligarle all’impegno alla regolarizzazione dei dipendenti. Inoltre, il fondo rende condizione necessaria l’accordo sindacale. Una beffa per tutti gli artigiani, quindi, che non potrà non avere strascichi, anche pesanti, e che per questo richiede l’intervento urgente del Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo e dell’INPS. In qualità di delegato all’artigianato mi sento di aiutare gli artigiani del nostro territorio, mettendo in campo iniziative di solidarietà, con la collaborazione del Comune di Benevento, e difendendoli, come in questo caso, dalle ingiustizie” – Così Antonio Puzio (Moderati).