Il test con la Reggina ha dato diversi spunti di riflessione a Pippo Inzaghi. Innanzitutto, perché è stata partita vera. Del resto chi conosce un po’ Mimmo Toscano se lo doveva aspettare. Gli amaranto hanno giocato a calcio, senza timori reverenziali, facendo vedere buone trame di gioco e mostrando personalità. Gli uomini di Toscano hanno sofferto nei primi minuti, ma poi sono venuti fuori con personalità e iniziato a prendere campo. Montipò si è dovuto sporcare più volte i guantoni. Il primo tempo si è chiuso sullo 0-0, ma il portiere di Novara ha dovuto compiere un vero e proprio miracolo intorno alla mezzora per impedire ai calabresi di segnare, alzando sulla traversa una botta dalla corta distanza di Sounas, liberato al tiro da un preciso filtrante di Denis.
Il portierone giallorosso si è ripetuto a inizio ripresa, altri due interventi prodigiosi, questa volta attivando gli arti inferiori: due paratone alla Garella (il portiere capace di vincere due scudetti con Verona ’84-’85 e Napoli dello ’86-’87, ndr) da distanza ravvicinata e a pochi minuti d’orologio l’uno dall’altro, prima su Reginaldo e subito dopo su Mastour. Ma non può nulla pochi minuti più tardi, quando un disimpegno errato di Tello diventa un assist perfetto per Loiacono che deve solo spingere in fondo al sacco. E’ la scintilla che innesca il Benevento. La squadra di Inzaghi, per meglio dire la vecchia guardia, la ribalta nel giro di 8 minuti con Moncini e Improta, chiudendo praticamente la pratica.
Una reazione d’orgoglio, da grande squadra, che ha saputo rimboccarsi subito le maniche e rimette le cose a posto. Anche se certi errori dovranno essere evitati in campionato. Ma siamo appena all’inizio e con poca benzina nelle gambe. Gli amaranto, invece, possono dormire sogni tranquilli: giocando così in B, possono ambire a qualcosa di più importante della salvezza. Ne sono convinti anche sullo Stretto.
NUOVI – Positive le prove dei nuovi acquisti del Benevento. Già dentro al progetto di Super Pippo, sebbene fosse la prima vera partita giocata tutti insieme. Buona l’intesa con il resto della squadra. Su tutti il migliore è stato il belga Foulon, già in palla, bravo a dare copertura, ma anche a ripartire: suo l’assist per il gol del ‘Moncio’, un altro che si è dannato l’anima in campo, presente praticamente in ogni azione d’attacco del Benevento. Negli scontri non si è mai tirato indietro, facendo più volte a sportellate. Bene anche Lollo Del Pinto. E non solo per l’azione che ha consentito a Improta di regalare la vittoria ai giallorossi: una palla guadagnata a centrocampo e fuga in avanti fino al cross in area per l’esterno di Pozzuoli. Nello spezzone che gli ha concesso il tecnico piacentino è stato sempre sul pezzo.
Sabato prossimo sarà antipasto di Serie A. Una prova generale di quello che la Strega dovrà attendersi nella massima serie, a iniziare proprio dalla trasferta di Marassi, contro la Samp, dove tutto ebbe inizio.
Di Edoardo Porcaro