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direttore Antonio De Cristofaro

Telese, Abbamondi: gestione sofferta dell’emergenza

Scritto da il 10 aprile 2020 alle 18:00 e archiviato sotto la voce Foto, Primo Piano, Salute. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Telese, Abbamondi: gestione sofferta dell’emergenza

Lo stato in cui versa la sanità in Campania, evidenzia seri limiti nell’affrontare il problema Covid 19 sollevando una serie di perplessità. L’aumento dei casi di infezione tra il personale sanitario, l’assenza di tamponi ed il moltiplicarsi di focolai soprattutto nei luoghi di cura ne rappresentano l’ovvia conseguenza.

Per troppo tempo la politica regionale in materia di sanità ha trascurato il comparto pubblico lasciandolo al suo destino.

Esemplare sotto questo aspetto, è quanto sta avvenendo a Telese Terme negli ultimi giorni.

 

A seguito di quanto successo a Villa Margherita, l’ipotesi di un trasferimento di alcuni dei degenti positivi al Covid 19 presso la Casa di Cura Gepos aveva sollevato incertezze e più di un dubbio legittimo. Dapprima negato con forza poi puntualmente avvenuto non appena sulla questione il livello di attenzione è calato.

Oltre allo stupore ed all’incredulità della cittadinanza rispetto alla possibilità di attivare un nuovo focolaio di contagio, continuiamo a registrare una persistente mancanza di informazione, di dichiarazioni contrastanti, di accuse reciproche ai limiti del rispetto istituzionale, di cui avremmo volentieri fatto a meno.

Quello che affiora in questo teatrino è una totale mancanza di coordinamento tra soggetti preposti ad agire per il bene pubblico ma a mio avviso emergenza non significa assolutamente mancanza di regole, di coordinamento e men che mai di controllo.

 

Le domande sui perché dell’arrivo di pazienti Covid nella nostra cittadina sono tante e ancora senza risposta. Ad oggi, non ho ancora ricevuto alcun riscontro alla richiesta fatta il 6.04.2020 all’ASL ed all’ Unità di Crisi, di ricevere copia del provvedimento motivato con cui si è deciso di aprire alla sanità privata nonostante la disponibilità di posti pubblici.

Alle responsabilità politiche, anche del Sindaco che, a mio avviso, ancora una volta non ha agito nella giusta direzione, provvederemo a tempo debito. Infatti, piuttosto che chiedere solo verifiche e controlli della struttura privata, peraltro allo stesso organo che aveva autorizzato il trasferimento, avrebbe dovuto pretendere chiarezza e giustificazioni in ordine allo stato di effettiva necessità di utilizzo della struttura privata, motivata solo in presenza di una acclarata saturazione dei presidi ospedalieri pubblici. Nei documenti resi noti dal Sindaco stesso, non emerge nessuna richiesta scritta che vada in questa direzione.

Le notizie recenti di un dipendente Gepos positivo al test rapido, a cui naturalmente vanno tutti i nostri auguri di una pronta guarigione, aumentano le nostre perplessità e preoccupazioni in ordine al rischio di un possibile focolaio in pieno centro cittadino.

Mai come in questo momento, l’azienda è tenuta a garantire trasparenza eseguendo test e tamponi a tappeto a tutti i dipendenti. Fermo restando che i sanitari andranno controllati continuamente per accertare la presenza di eventuali casi positivi ed asintomatici dal momento che, continuando ad avere contatti con l’esterno, possono fungere da veicolo di trasmissione del virus. A tal proposito, resto sempre più convinta della mia proposta di prevedere per il personale sanitario e soprattutto ospedaliero addetto alla cura Covid, di risiedere in luoghi diversi dalle proprie abitazioni, essendo la tutela del personale sanitario garanzia per la salute di tutta la comunità. Sono ugualmente convinta che questo virus si sconfigge con la prevenzione piuttosto che con la cura.

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