Ospite di Rai Radio 1, il presidente del Benevento Calcio Oreste Vigorito ha parlato a 360 gradi della prossima stagione, partendo dai recenti contagi tra i sanniti: “Tutto rientrato, dopo i dieci giorni di quarantena previsti dalla legge austriaca, tutti con esame negativo. Chiarisco che il Covid ha interessato due giocatori del settore giovanile aggregati alla squadra e uno solo dei potenziali titolari. I ragazzi non hanno avuto problemi e anzi stavano bene dopo pochi giorni, ma in Austria sono stati severi e di fatto abbiamo dovuto applicare il primo regolamento italiano che è stato quello di fare allenamenti a gruppi anche su due campi. È stato un ostacolo soprattutto per le amichevoli, anche di prestigio, che abbiamo dovuto annullare. Ma guardiamo al lato migliore e non al passato”.
RITIRO – “Perché non siamo andati in Trentino? Non siamo andati in Trentino perché quelli che avevamo prenotato noi non avevano la capienza di ospitarci con la realtà del Covid. Seefeld la conoscevo bene, anche per gli Europei che ha ospitato. Mi è piaciuta molto e ci siamo andati.”
ESORDIO – Il 20 settembre torna la Serie A. Non ci sarà Benevento-Inter rinviata al 30, la vostra prima partita sarà contro la Sampdoria. Inzaghi si è detto dispiaciuto perché voleva iniziare subito.
“Pippo non stacca mai la spina, ha sempre voglia di giocare. Si riposa allenando, quando non lo fa si stressa. Anche tre anni fa abbiamo iniziato con la Sampdoria: perdemmo 2-1 andando in vantaggio. Speriamo che il risultato finale questa volta sia diverso”.
STADI – Ieri il presidente Conte ha detto che sarebbe inopportuno vedere i tifosi allo stadio. Vi mancheranno? “Siamo stati bravi e fortunati ad andare in Serie A, sfortunati come tutti gli altri per il Covid. Sarà un grandissimo danno per una società come la nostra, che si affida tanto ai tifosi. Per loro sarà una rinuncia notevole perché sono abituati ad affollarlo il ‘Ciro Vigorito’. E non parliamo delle conseguenze economiche: nel girone di andata abbiamo Juventus, Inter, Milan in casa. Subiremo un danno economico rilevante, speriamo che la cosa si possa normalizzare il primo possibile, se dovesse accadere solo nel girone di ritorno a quel punto avremmo il danno sportivo dopo quello economico, perché andremmo a giocare negli stadi delle big pieni”.
ACQUISTI – Glik, Lapadula, Caprari: vi state muovendo tanto. Arriverà pure qualcun altro, tipo Dabo? “Dalla vecchia esperienza ci portiamo che, dando fiducia al gruppo dei migliore, la Serie A non è una festa a cui partecipiamo ma che dobbiamo organizzare. Stiamo provando a portare a casa giocatori di esperienza e nel pieno della loro maturità. Questo riguarda Caprari e Lapadula, ma anche Sau. Si inquadrano così gli acquisti di giocatori che hanno calcato i campi di A. L’altra volta ci eravamo arrivati dai playoff, ora dopo aver vinto il campionato. Ma la Serie A ci impegnerà tanto. Abbiamo preso tutti calciatori contestuali e sono curioso di vederli all’opera, mi auguro che ne arrivi qualcun altro. Dabo per esempio è un nome caldo, anzi caldissimo”.
BONAVENTURA – Forse più freddo il nome di Bonaventura? “Noi abbiamo fatto più di un pensiero, abbiamo fatto un’offerta molto importante al calciatore, che è stato molto interessato. Ha parlato col ds e abbiamo parlato col suo agente (Raiola, ndr), è stato molto vicino a noi anche se non aveva detto sì. Poi ci saranno state altre ragioni, non penso solo economiche perché quelle le avremmo potute superare. Immagino magari ragioni di famiglia, ci ha fatto capire che preferiva rimanere più vicino a casa dei suoceri. Un insieme di fatti che lo hanno portato a scegliere una piazza come Firenze. Sul mercato, devo dire, è cambiato tutto rispetto a tre anni fa: allora dovevamo spiegare ai giocatori dove fosse Benevento, oggi credo che sia una piazza riconosciuta a livello nazionale anche grazie a come la squadra ha affrontato il campionato di B ma anche quello di A. Siamo retrocessi con gli applausi del pubblico e della stampa, ma anche della classe arbitraria che mi ha detto che era un piacere venire a Benevento ad arbitrare. Abbiamo partecipato con fierezza e non con presunzione a un torneo e questo ci sta ripagando”.