Questo il testo del comunicato dell’organizzazione di categoria:
“Apprendiamo costernati delle improvvide dichiarazioni che la Camera di Commercio di Benevento sta fornendo agli Organi di Stampa travisando la realtà a riguardo dell’accorpamento con la Camera di Avellino.
Confcommercio Benevento, come già più volte ribadito, ritorna sul fatto che nulla c’entra la decisione di aver voluto la Camera di Commercio Irpinia Sannio con i vari ricorsi ai TAR o con le decisioni del Consiglio di Stato in altri contesti geografici; la norma con la quale i consigli delle 2 Camera di Commercio, di Avellino e Benevento, hanno VOLONTARIAMENTE deliberato in modo SCELLERATO di accorparsi, tra l’altro a luglio 2016, è la legge n. 580 dell’anno 1993 (art. 1, comma 5 che NON E’ STATO MODIFICATO con il successivo decreto legislativo del 25 novembre 2016, n. 219 -cosiddetta Riforma Madia) [!]. Ciò detto, nessuna anticostituzionalità, nessuna illegittimità MA SOLO LIBERA ESPRESSIONE DI PRECISA VOLONTA’, tra l’altro ampiamente motivata, di accorparsi con Avellino.
Le dichiarazioni rilasciate dal fautore ed attuatore del disastro camerale sannita, in prorogatio da oltre 2 anni, si configurano solo quali ennesimi pretestuosi tentativi volti a ritardare, confondere e ostacolare un ricambio gestionale atteso da tempo dalle Imprese che chiedono la garanzia del rispetto dell’interesse pubblico.
Anche gli ultimi accadimenti legati al “Vinitaly 2019” ed a “Sannio Falanghina – European Wine City 2019”, intanto, hanno ancora evidenziato una gestione fortemente criticabile della Camera di Commercio e dei soldi pubblici.
Da una parte assistiamo allo sperpero di enormi somme di denaro –si parla di oltre 150mila euro- per pratiche legali scaturenti da denunce eseguite dallo stesso organo politico e di controllo che hanno rinnegato il loro stesso operato, a contributi per concertini e “indagini di mercato” su cui ben presto si farà definitiva chiarezza e dall’altra, per quanto incredibile possa apparire ai più, inaspettatamente si destinano solo 70.000 c.ca per Vinitaly ben sapendo che la consorella di Avellino ne ha destinati circa 500.000 per la stessa manifestazione e nello stesso padiglione.
Viene da chiedersi: con quale metro di paragone l’attuale governance ha valutato congruo investire 70.000 euro per gli abeti natalizi di Corso Garibaldi e destinare poi la stessa somma per una manifestazione di interesse MONDIALE legata al comparto vitivinicolo, settore primario della nostra economia provinciale ?
Sarà difficile spiegarlo ai rappresentanti delle associazioni invitati alla riunione di lunedì prossimo in Camera di Commercio innanzi a ben altre esigenze delle imprese che di certo non mancheranno di rimostrarle.
Confcommercio avverte che gli Imprenditori sono stanchi di subìre e pretendono da SUBITO una vera ed effettiva rappresentatività, legittimata ed autorevole, della Camera di Commercio capace di risolvere le vere priorità avvertendo di essere pronti a “pastorizzarsi” scendendo in piazza contro l’attuale scellerata gestione di forze territoriali non rappresentative della loro CASA DELLE IMPRESE.
Non accetteremo ulteriormente che la Camera di Commercio sia luogo di svolgimento di battaglie ben lontane dai bisogni reali degli Imprenditori a più riprese censurate anche dalla Giustizia ordinaria.
Per quanto di competenza, nel rispetto delle molteplici istanze giunte dalle stesse Imprese, abbiamo già inviato al Ministero competente richiesta di scioglimento dell’attuale consiglio e nel contempo di invio di ispettori per far chiarezza su tutte le decisioni sino ad ora adottate da questa governance.
Non sarebbe più dignitoso accettare la sconfitta e procedere alle immediate dimissioni ?
Tutti le stanno aspettando.”.