«Il protocollo sottoscritto tra Federfarma-Sunifar e Uncem per nuovi servizi nei borghi montani attraverso le Farmacie rurali è uno strumento utilissimo di contrasto allo spopolamento delle aree interne».
Questo il commento del Presidente della Provincia di Benevento Antonio Di Maria, anche nella sua qualità di Vice Presidente Uncem vicario, per il protocollo d’intesa siglato nella Capitale tra la Federazione dei Titolari di farmacia e l’Unione nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani e che di fatto coinvolge le 6.700 farmacie dei centri con meno di 5.000 abitanti.
«L’intesa impegna le due Associazioni a sollecitare interventi volti a promuovere la presenza di attività economiche e di servizi socio-sanitari accessibili ed efficienti nei Comuni montani, per garantire standard di vita migliori a residenti e turisti»: così si legge in un documento dell’Uncem e, a tale riguardo, Di Maria sottolinea il rilievo dell’accordo proprio all’indomani della diffusione del Report Istat circa il declino demografico del nostro Paese e la progressiva desertificazione proprio delle aree collinari e montane come quella sannita.
I firmatari dell’intesa si sono impegnati a garantire servizi fondamentali per i cittadini, la cui carenza o rarefazione dei territori interni sono concause scatenanti l’abbandono da parte dei cittadini. Federfarma e Uncem si impegnano ad adottare «ogni possibile iniziativa per garantire nei centri montani la presenza continuativa dell’ambulatorio medico e per mettere le piccole farmacie in condizione di continuare ad erogare il servizio farmaceutico e ampliare le prestazioni offerte sul territorio. Saranno attivate campagne congiunte di prevenzione ed educazione alla salute su temi di stretto interesse per le popolazioni delle comunità montane, che coinvolgeranno in prima linea le farmacie. L’intesa tra Federfarma-Sunifar e Uncem nasce dalla condivisione dell’importante ruolo svolto dalla farmacia rurale nei piccoli paesi di montagna, dove spesso costituisce l’unico presidio sanitario rimasto».
In sostanza, i firmatari Federfarma-Sunifar e Uncem prevedono che «la farmacia dispensi tutti i farmaci SSN, evitando che i malati e i loro familiari debbano spostarsi per raggiungere Asl e ospedali dove ritirare i farmaci erogati con la distribuzione diretta. Le piccole farmacie devono poi essere messe in grado di continuare a offrire servizi di prevenzione, di prestazioni di prima istanza, di “front office”, di telemedicina, come previsto dalla normativa sulla Farmacia dei servizi. Non solo: il protocollo sottolinea che le farmacie devono avere la possibilità concreta di essere punti di riferimento sul territorio in caso di emergenza, effettuando piccole medicazioni e con l’uso di defibrillatori. Ancora, le piccole farmacie devono poter rappresentare un faro di orientamento per indirizzare il cittadino nella scelta della struttura SSN più adatta al suo problema di salute o per guidarlo nello svolgimento di pratiche burocratiche, soprattutto se si tratta di una persona anziana che ha difficoltà a muoversi».
Il Presidente Antonio Di Maria, in una sua dichiarazione, ha indicato la necessità di trovare soluzioni di vantaggio per la permanenza dei piccoli esercizi commerciali che, oltre ad offrire ovviamente un servizio di prossimità, costituiscono molto spesso anche veri e propri luoghi di aggregazione e di socializzazione per le comunità montane svolgere, superando dunque ampiamente la funzione di semplice luoghi di vendita delle merci.
Di Maria si è detto peraltro lieto della positiva conclusione delle riunioni tra Federfama-Sunifar e Uncem in quanto il conseguimento di tale prima tappa di un percorso contro lo spopolamento dei Comuni montani, dimostra, a suo giudizio, non solo che è possibile individuare misure, per così dire, dal basso di contrasto allo spopolamento, ma anche che molte Istituzioni, Soggetti pubblici e privati, imprenditori credono nella salvezza delle aree montane e riconoscono loro una speranza di futuro.