Così il tecnico del Benevento, Cristian Bucchi, a fine gara. “La partita era quella che pensavo. Era la terza volta che li affrontavamo e loro giocano sempre allo stesso modo. Il Cittadella è una squadra che non ti fa giocare e che subisce poco. Non a caso sono la terza miglior difesa. Noi fortunati? Saremo anche fortunati, ma abbiamo vinto per la terza volta. Siamo stati bravi a capitalizzare le occasioni e Montipò eccezionale nel salvare il risultato nel finale.
Non è stata una bella partita, ma quando in ballo ci sono punti importanti non sempre è possibile assistere a una bella partita. Poi loro sono bravi a non farti giocare. Ma questo succede anche da altre parti. La maturità sta nel portare a casa il risultato e nel saper giocare più partite nella partita.
SINGOLI – Buonaiuto può giocare in mezzo al campo e addirittura tra le linee. Da mezzala giocherebbe meglio a sinistra perché può rientrare, ma in quel ruolo per ora c’è Bandinelli che sta facendo bene e non voglio stravolgere gli equilibri trovati.
Crisetig ha fatto una grandissima partita per quello che era il centrocampo del Cittadella. Loro giocano molto tra le linee e Crisetig è stato bravo a dare ordine in fase di non possesso. Bravo anche nel cambio gioco e nel cercare la profondità.
Anche Ricci ha fatto un’ottima partita per quello che era l’avversario. Ha corso molto e si è dato da fare, creando più di altri. E’ stato il giocatore più penalizzato dal cambio modulo e un po’ me ne dispiace. In campo lo lasciato libero di fare. Non mi piace ingabbiare i giocatori e limitarli al compitino, ma voglio che siano liberi di esprimersi al meglio.
Volta ha preso una botta alla caviglia, abbiamo provato a farlo rientrare ma non ci è riuscito.
MATURITÀ – Molte volte non siamo riusciti a tenere il risultato pur segnando e giocando bene. Le prime dieci partite le abbiamo giocate badando allo spettacolo, ma poi siamo dovuti diventare pragmatici per evitare di non perdere di vista gli obiettivi. Oggi riusciamo a essere più pragmatici e abbiamo trovato continuità nel gioco e nei risultati.
DIFESA – Bene, ma la fase difensiva è data anche dagli attaccanti, dai mediani e dai due quinti di centrocampo. Tuia è entrato subito bene. E’ un giocatore forte come Antei. Loro riescono a far salire la squadra e sono forti nel contrasto. Peccato non averli avuti dall’inizio.
FOGGIA – Sarà una squadra diversa dall’andata. Ma anche noi siamo diversi. Nella gara d’andata eravamo ancora alla ricerca di noi stessi e fragili. Adesso siamo una squadra solida, forte che sa quello che vuole.
ABBODDANZA – Sono contento di averla. Non è difficile la gestione, anche se ci sono scelte dolorose da fare. A volte è difficile perché alleno una squadra di uomini che vuole esserci in campo e dare il proprio contributo anche se non in perfette condizioni. Bene o male tutti hanno però giocato e dato il loro contributo. Ma se si mette avanti a tutto il bene della squadra non è importante se non si giocano tutte le partite.
CAMBI – Le scelte sono state in parte forzate dagli infortuni, in parte coraggiose. Avevo pensato di far entrare Tello a centrocampo per rompere il loro gioco e ripartire, ma si è fatto male Letizia e allora ho preferito inserire Maggio e non Gyamfi per continuare a spingere e coprire. Poi ho inserito Asencio e non Armenteros perché il primo è tornato ad essere un animale e il secondo non è ancora al 100%. Asencio inoltre poteva dare una mano anche in copertura.
Questa è stata una vittoria importante sia per la continuità sia per i tre punti. Inoltre è un’altra gara che non prendiamo gol e questo significa che stiamo diventando solidi.
Foggia, Pescara e Livorno quanto raccoglieremo? Non sono un mago. Per ora penso al Foggia che è una partita difficile. Quello che in generale penso è a fare risultato con continuità.”
di Edoardo Porcaro