Il 18 ottobre scorso a Bari l’assemblea generale dell’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) ha approvato all’unanimità il nuovo percorso da Roma a Brindisi e Santa Maria di Leuca della Via Francigena nel Sud. Il percorso approvato è frutto di un lavoro iniziato nel 2015 e portato avanti dal tavolo tecnico interregionale nel Sud formato dalle Regioni Lazio, Campania, Basilicata, Molise e Puglia, con il coordinamento di AEVF. E’ stato quindi un lavoro corale che ha messo a confronto amministratori, tecnici, associazioni ed esperti del territorio, portando alla definizione della Via Francigena nel Sud, che accuratamente tracciata e geolocalizzata, è stata acquisita dalle rispettive Amministrazioni regionali. Infatti le 5 Regioni del Sud Italia interessate dallo storico percorso di pellegrinaggio si erano accordate con il Consiglio d’Europa (organizzazione internazionale che, oltre alla promozione della democrazia, dei diritti umani e alla risoluzione dei problemi sociali in Europa, ha come scopo anche l’identità culturale europea) per la realizzazione di studi di fattibilità sui vari tracciati al fine di arrivare alla definizione di un percorso condiviso. Nel caso specifico della Campania il percorso principale è stato modificato, come la Delibera n.17 del 22/01/2019 specifica, scegliendo di transitare per la Valle Telesina e non più per la Valle Caudina, viste le indicazioni del Ministero dei Beni Culturali, che avendo finanziato un progetto apposito per la Via Appia antica non permetteva di sovrapporre i tracciati e quindi anche i possibili finanziamenti.
Molto importante per la Città di Benevento è che il tracciato approvato dalla Regione Campania – proposto, in particolare per quanto riguarda un tratto della Via Francigena nel Sud prima del capoluogo sannita, dal Club Alpino Italiano (CAI), storica associazione escursionistica a carattere nazionale con una consistente Sezione anche a Benevento – passa nel suo territorio comunale. Questo itinerario culturale da percorrere a piedi non solo attraversa il centro urbano di Benevento, ma provenendo da Roma prima transita nell’Oasi “Zone Umide Beneventane”, un’area di protezione della fauna dove vige il divieto di caccia, creata dalla Provincia nel 2008 e oggi gestita dalla LIPU. Il passaggio in quest’area avviene sulla pista ciclopedonale “Paesaggi Sanniti”, creata anch’essa dalla Provincia che l’ha inaugurata nel 2007, la quale è già stata inserita, grazie alla Sezione beneventana della FIAB, associazione che promuove l’uso della bicicletta in un ambiente sano, nel percorso cicloturistico Euro Velo 5 “Via Romea Francigena”, che ha un’importanza europea visto che rientra tra i 15 mappati in tutto il continente dall’European Cyclists’ Federation (EFC).
Tra l’altro sulla pista ciclopedonale è affacciato il Centro Visite dell’Oasi “Zone Umide Beneventane” creato dalla LIPU in un ex casello ferroviario che la Provincia le ha dato in gestione, un edificio ristrutturato recentemente al piano terra grazie al Progetto “L’oasi delle opportunità – Progetto di valorizzazione dell’Oasi Zone Umide Beneventane”, finanziato nell’ambito del Piano Azione Coesione “Giovani no profit” dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Proprio questo luogo, sito in contrada Sant’Angelo a Piesco, è stato però individuato dai tecnici della Gesesa spa, incaricata dal Comune di Benevento dopo i fallimenti di altre 4 precedenti individuazioni dal 2005 ad oggi, per realizzare il più grande dei quattro depuratori della città. Anche in questo caso l’individuazione non ha tenuto conto della valenza culturale e paesaggistica del territorio, al pari dei vantaggi economici che due percorsi d’importanza europea come quello a piedi della Via Francigena nel Sud e quello in bicicletta dell’Euro Velo 5 darebbero, se ben tenuti e valorizzati, alla Città di Benevento.
La realizzazione del depuratore in questo luogo con l’esecuzione delle infrastrutture connesse come la strada di accesso che dovrebbe necessariamente attraversare la pista ciclopedonale per raggiungere il sito individuato, danneggerebbero fortemente tale luogo il quale ha sempre destato ammirazione nei visitatori che la LIPU ha guidato qui provenienti non solo dalle vicinanze, ma anche da fuori Provincia e da fuori Regione come pure da atri Paesi europei ed extraeuropei.
Da quanto si è saputo, ultimamente il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, ha telefonato al Commissario Straordinario per le reti fognarie e la depurazione, prof. Enrico Rolle, per comunicargli che sarebbe opportuno evitare di realizzare il depuratore a Santa Clementina, contrada alle porte di Benevento dove transitava l’antica Via Appia, la Regina Viarum di epoca romana, visto che l’intero percorso dell’Appia è candidato a sito UNESCO, una presa di posizione che la LIPU beneventana ha appreso con piacere alla luce anche del fatto che l’Associazione da anni si batte per la valorizzazione ecocompatibile del territorio. Non si può però non porre all’attenzione del primo cittadino di Benevento e di tutta la sua Giunta, insieme all’intero Consiglio comunale, che ci sono altre aree del territorio comunale di Benevento che meriterebbero parimenti attenzione, come già altri organismi, istituzionali e non, a livello regionale, interregionale ed europeo hanno sancito. Contrada Sant’Angelo a Piesco, attraversata dal percorso della Via Francigena nel Sud, rappresenta uno di questi luoghi che non può non essere preso in considerazione per le sue valenze ambientali da chi dice di operare per il bene della Città, un bene che può essere raggiunto individuando un luogo più consono alla localizzazione del più grande depuratore cittadino come la Sezione LIPU di Benevento ha già anni fa proposto suggerendo due siti in particolare.