Nella sua Allocuzione per il IV Novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, il Presidente della Provincia di Benevento Antonio Di Maria ha ricordato gli eventi terribili della atroce guerra di trincea nell’area del nord-est, costati la vita a centinaia di migliaia di uomini, che diedero vita per l’Unità italiana.
Una guerra terribile, portata avanti da giovani che nemmeno si capivano tra loro, parlando dialetti diversi: quegli eventi di quella Prima Guerra Mondiale, che avrebbero dovuto insegnare qualcosa, furono invece replicati con la Seconda Guerra Mondiale, che lasciò morte e distruzioni, a differenza della Prima, anche all’interno del Paese; ma che infine insegnò, ha ricordato Di Maria, agli Italiani che il nostro Paese ripudia guerra ed assegna alla vita umana il suo giusto valore.
La nostra Costituzione, ha detto Di Mari, che contiene questi valori solenni, nacque dunque dal sacrificio di milioni di uomini delle Forze Armate. Per questo, ha proseguito il Presidente della Provincia, noi dobbiamo un sincero ringraziamento agli uomini e alle donne in divisa: ci hanno dato infatti uno straordinario universo di valori civili, morali, politici.
Oggi, ha continuato Di Maria, noi pensiamo alle Forze Armate, ma anche alle Forze dell’Ordine, alla Protezione Civile, ai Volontari come un tutto uno di servitori dello Stato e della Patria, come a Uomini e Donne che non esitano a donarsi alla collettività per tutelarne la sicurezza. E proprio per questo il Presidente Di Maria ha voluto rendere omaggio ai due poliziotti, Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, uccisi a sangue freddo nella Questura di Trieste, indicandoli a simbolo di tanti servitori dello Stato, disposti all’estremo sacrificio nell’esercizio del loro dovere.
Di Maria, dunque, si è chiesto se tutti i cittadini e le stesse Istituzioni siano consapevoli che occorre tutti i giorni nelle azioni quotidiane del vivere civile esprimere eguale senso di responsabilità e di lealtà ai valori civili e morali espressi dalle Forze Armate.
Il Paese, ha detto Di Maria, ed in particolare il Mezzogiorno e la dorsale appenninica stanno vivendo una grave congiuntura.
I piccoli borghi si spopolano, i giovani vanno all’estero per cercare lavoro, riprendendo quelle rotte verso le Americhe, l’Australia o lo stesso Nord Europa che tanti milioni di connazionali hanno percorso sin dal 1861.
Nel ricordare la scomparsa di Lee Iacocca, originario di San Marco dei Cavoti (BN), il Presidente della Provincia si è chiesto perché mai il nostro Paese rinuncia a tanta capacità creativa, a tanta intelligenza in tutti rami del sapere.
E’ necessario un impegno forte per ricostruire l’Italia, ha concluso Di Maria, esclamando: “Viva il Sannio, Viva l’Italia”.