Si è tenuta questa mattina, presso la sede della federazione di Coldiretti Benevento, la conferenza stampa di presentazione del nuovo direttore Gerardo Dell’Orto, che subentra a Michele Errico, destinato a nuovi incarichi nell’organizzazione. Accanto al neo direttore il presidente Gennarino Masiello, che ha affrontato le emergenze emerse al Tavolo Verde in Regione, riattivato dal consigliere per l’Agricoltura Caputo.
Gerardo Dell’Orto è all’esordio nella direzione di una federazione di Coldiretti. Originario di Oliveto Citra in provincia di Salerno, sposato, ha 39 anni ed è papà di una bambina. Si è laureato in Economia e Commercio all’Università degli Studi di Salerno. Figlio di agricoltori, lavora in Coldiretti da circa quindici anni ed è stato segretario di zona ad Eboli, nella Piana del Sele, che si caratterizza per l’agricoltura serricola della quarta gamma e per gli allevamenti zootecnici di bufale.
“In due giorni – ha esordito il direttore Dell’Orto – mi sono già innamorato del Sannio beneventano. È un territorio che rappresenta un’agricoltura dai numeri e dalle potenzialità importanti. Provengo da un’area interna e conosco bene le difficoltà che incontrano ogni giorno gli agricoltori, ma ho avuto anche la fortuna di lavorare in un’area agricola molto dinamica. Voglio mettere questa esperienza a disposizione della Coldiretti di Benevento, facendo lavoro di squadra anzitutto con i giovani che compongono il consiglio di federazione, con i dipendenti dei nostri uffici, con le associazioni del territorio e con le Istituzioni”.
“Al nuovo direttore – ha sottolineato il presidente Masiello – vanno gli auguri miei e dell’intero consiglio di federazione della Coldiretti Benevento. Siamo certi che saprà imprimere il giusto dinamismo che la nostra organizzazione sta portando avanti a tutti i livelli. Al Tavolo Verde in Regione, su cui registriamo un cambio di passo da parte del nuovo consigliere all’Agricoltura Nicola Caputo, abbiamo posto la necessità di accelerare sui bandi del PSR e sulla nuova programmazione, dentro cui il Sannio gioca una grande partita per il futuro. Abbiamo l’obiettivo di creare rapporti chiari e forti tra produttori agricoli e trasformatori, ma anche di mettere in campo scelte che non vadano solo a vantaggio del settore primario, ma di tutti i cittadini. Scelte che riguardano la sostenibilità ambientale e la capacità di creare economia, passando anzitutto attraverso la riqualificazione delle acque. Pensiamo alla diga di Campolattaro e ai grandi fiumi, in primis il Calore, il Sabato e il Tammaro, che possono essere utili all’agricoltura ma anche diventare attrattori turistici. Rendere vivibili i fiumi e infrastrutturare la diga significa creare servizi e costruire un racconto del territorio che si esalta attraverso i percorsi sul cibo di qualità”.