Il Progetto BIOWINE “BIOlogical Wine Innovative Environment”, finanziato dall’Agenzia Nazionale per la Coesione nell’ambito del PON Governance 2014-2020, che vede il coinvolgimento di importanti realtà vitivinicole del Veneto, della Campania e della Basilicata e rappresenterà un importante esempio di trasferimento di know-how e di strumenti già sperimentati sui temi dello sviluppo dei territori vitivinicoli, delle produzioni agricole sostenibili, della tutela dell’ambiente e del paesaggio rurale, entra nel vivo. Una delegazione di Amministratori della “Valle del Vino” sannita dei comuni di Castelvenere, Guardia Sanframondi, Solopaca e S.Agata dei Goti, unitamente a Tecnici e Funzionari comunali dei rispettivi enti, prenderanno parte nelle giornate del 26 e 27 luglio p.v. a S. Pietro di Feletto e a Conegliano Veneto ad un Seminario di condivisione con Amministratori, Funzionari, Docenti Universitari, Ricercatori ed Esperti delle “terre del prosecco” per approfondire aspetti metodologici e procedurali, iter amministrativi, passaggi procedimentali, buone pratiche che i quindici comuni dell’area DOCG Conegliano-Valdobbiadene in provincia di Treviso hanno adottato per promuovere strumenti efficaci di tutela della salute e di salvaguardia e valorizzazione del territorio rurale, fino alla definizione di linee guida regionali, al riconoscimento a “Città Europea del Vino” 2016, alla candidatura dell’area come sito UNESCO. I comuni veneti, infatti, stanno sperimentando da tempo processi partenariali tra soggetti pubblici ed attori privati volti all’efficace applicazione di taluni atti amministrativi, in particolare di un Regolamento di Polizia Rurale, con l’obiettivo, da un lato, di recepire modifiche ed innovazioni che le disposizioni in materia agricola, agroalimentare e di tutela del paesaggio hanno introdotto; dall’altro, di costruire un prezioso strumento operativo per lo sviluppo sostenibile del territorio e la reputazione vitivinicola dell’area. Da qui l’idea di procedere ad una revisione dei regolamenti di polizia rurale dei Comuni, in un quadro unitario e condiviso, con l’imperativo di proteggere territorio e biodiversità.
“Parlare solo di Regolamento di Polizia Rurale può essere riduttivo e per certi versi fuorviante in quanto per la sua redazione sono stati chiamati al tavolo, ovvero in sede di commissione, tutti gli attori con competenze specifiche nel settore vitivinicolo e di tutela del paesaggio. In particolare, oltre ai rappresentanti dei Comuni sottoscrittori, anche la Regione Veneto, l’Università degli studi di Padova, il CREA – VE (Centro di Ricerca per la Viticoltura di Conegliano), la Scuola Enologica di Conegliano, il Consorzio di Tutela del Prosecco Superiore DOCG, ognuno per le proprie competenze”, chiarisce Benedetto De Pizzol Assessore all’agricoltura del Comune di San Pietro di Feletto e Coordinatore regionale delle Città del Vino del Veneto. Tutti soggetti che interverranno anche nel corso della due giorni di approfondimento e condivisione organizzata nell’ambito del progetto BioWine.
“Il progetto di sviluppo territoriale messo in campo dai Sindaci Veneti potrebbe rappresentare un’importante buona prassi, un esempio a cui guardare con attenzione anche per il contesto della provincia di Benevento, ove 11.000 imprese sono quotidianamente impegnate a produrre vini di grandi potenzialità come la falanghina e l’aglianico in un’area di oltre 13.000 ettari molto caratterizzata e apprezzabile anche dal punto di vista paesaggistico” commenta Floriano Panza, sindaco di Guardia Sanframondi, comune capofila del progetto BioWine.
Obiettivo finale del progetto è dunque quello di creare un modello facilmente replicabile in altre aree interne o rurali che sia di riferimento per un ammodernamento sostenibile dei piccoli Comuni e per alimentare un sistema territoriale in grado di favorire il coordinamento tra i differenti livelli di governo, tra gli attori pubblici e i protagonisti privati, in relazione al settore vitivinicolo, ma anche in riferimento alla componente ambientale e turistica.