Il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, ha inviato stamani una nota al presidente della Giunta Regionale della Campania, Vincenzo De Luca, per comunicargli le risultanze dell’assemblea dei sindaci, svoltasi nei giorni scorsi a Palazzo Mosti, ed esprimere contestualmente le proprie perplessità in merito all’atto di programmazione dell’azienda ospedaliera “San Pio” di Benevento-Sant’Agata dei Goti. Un atto che, secondo il sindaco Mastella, a dispetto dei toni trionfalistici utilizzati nelle ultime settimane, sostanzialmente depotenzia l’ex ospedale “Gaetano Rummo”, smantella l’ospedale di Sant’Agata dei Goti e inevitabilmente finirà con il determinare la perdita del DEA (Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione) di 2° livello a Benevento.
“Tutta la questione – spiega il sindaco Mastella – ruota infatti attorno al DM70/15, che classifica gli ospedali italiani in base al bacino di utenza e prevede un DEA di 2° livello dotato di tutte le branche specialistiche ogni 600.000 abitanti, uno o più DEA di 1° livello interni alla ASL territoriali e, per i presidi ospedalieri più piccoli, una soglia minima di posti letto (80), pena la loro chiusura. Da qui una doppia necessità: evitare la chiusura del presidio di Sant’Agata dei Goti (che dichiara poco più di 100 posti letto ma di funzionanti ne ha circa 60) e accrescere i posti letto del Rummo per raggiungere lo stesso numero del Moscati di Avellino e scongiurare il declassamento del Rummo. Nei prossimi anni, infatti, dovendo necessariamente prevedere uno solo DEA di 2° livello (a meno che non cambi il DM 70/15), se la nuova Azienda San Pio non sarà in grado di garantire i dovuti standard sarà inevitabilmente declassificata a DEA di 1° livello ed assorbita dall’AO di Avellino o dalla ASL di Benevento”.
Nella missiva, inoltre, il sindaco di Benevento ricorda che, secondo i Decreti Regionali 54/17 (che annette il presidio ospedaliero di Sant’Agata dei Goti al Rummo) e 8/18 (piano di programmazione della rete ospedaliera) si deve realizzare un polo oncologico a Sant’Agata con un costo stimato di non meno di 20 milioni di euro. L’atto aziendale afferma ci sono risorse sufficienti e già stanziate per l’acquisizione delle necessarie tecnologie (costruzione di un nuovo bunker per la radioterapia, acquisto di almeno un acceleratore lineare di ultima generazione, di una TAC di centraggio, di una risonanza magnetica, potenziamento della rianimazione, ecc.) ma è carente dal punto di vista della pianificazione temporale (previsione dei tempi medi di acquisizione di beni, servizi e tecnologie, acquisizione del personale sanitario e fasi di realizzazione).
“Il rischio – sostiene il sindaco Mastella - è che l’Atto Aziendale sia stato elaborato solo sulla carta e sia, quindi, di difficile realizzazione. Inoltre, un altro grande rischio che si corre è quello di acquisire tecnologie ad altissimo costo, perché finanziate, senza poterle poi utilizzare per carenza di medici, infermieri e tecnici. Basterebbe riflettere su alcuni dati per comprendere l’irrealizzabilità di quanto previsto dall’Atto Aziendale: ad esempio, il fabbisogno di anestesisti e rianimatori prevede 54 unità mentre oggi ce ne sono meno della metà (26 unità) che non riescono a garantire da tempo le attività del Rummo, tant’è vero che le sedute operatorie sono sempre più rade per carenza di anestesisti, con conseguente notevole allungamento dei tempi di attesa. Senza dimenticare, inoltre, che l’eventuale chiusura o riduzione dell’orario di attività del Pronto Soccorso di Sant’Agata, che effettua circa 13.000 accessi all’anno, determinerebbe lo spostamento di un considerevole numero di utenti sul pronto soccorso del Rummo, con conseguente ulteriore aggravamento di una situazione divenuta già ai limiti della drammaticità a seguito della chiusura del presidio ospedaliero di Cerreto Sannita. A meno che il presidente De Luca non voglia intervenire e ripetere quanto fatto per l’ospedale di Roccaspide, in provincia di Salerno, dove è stato preservato il Pronto Soccorso ordinario pur essendo distante da Agropoli la metà dei chilometri che intercorrono tra Benevento e Sant’Agata dei Goti. Io, come sindaco del capoluogo, ho il dovere di difendere il mio territorio e battermi affinché non si depotenzi l’ex ospedale Rummo, che già sta perdendo numerose eccellenze mediche a causa delle attuali carenze, non si smantelli l’ospedale di Sant’Agata dei Goti e Benevento non perda il DEA di 2° livello a Benevento a favore di Avellino. Per questo motivo ho chiesto al presidente De Luca di mettere in campo tutti gli strumenti, anche giuridici, per determinare le condizioni politiche per una rivisitazione del decreto che prevede un DEA di 2° livello ogni 600.000 abitanti, facendo anche presente che si potrebbe prevedere, in base alla popolazione complessiva della Campania, un ulteriore DEA di 2° livello al fine di coprire tutti i capoluoghi di provincia o, in alternativa, di coprire un’area che, come la provincia di Benevento, presenta particolari difficoltà territoriali e di collegamento”.
Pertanto, il sindaco Mastella, nel comunicare il respingimento dell’Atto Aziendale sia per le ragioni precedentemente esposte che per la mancata trasmissione da parte del management per avere il parere preventivo del sindaco, così come previsto dalla normativa vigente, ha chiesto ufficialmente al presidente De Luca di farsi promotore di un incontro con i sindaci e i parlamentari sanniti al fine di individuare una soluzione che scongiuri la perdita del DEA di 2° livello.