Samnites Gens fortissima Italiae

Il Sannita.it

direttore Antonio De Cristofaro

Scarichi inquinanti nei fiumi Calore, Isclero e Sabato: sequestri dei Carabinieri della Forestale

Scritto da il 11 aprile 2018 alle 17:40 e archiviato sotto la voce Ambiente, Cronaca, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Questa mattina, al termine  di una specifica attività d ‘indagine coordinata  dai  magistrati della  Procura della  Repubblica di Benevento  nel settore  dell’inquinamento  ambientale, il  personale  del  Gruppo Carabinieri  Forestale  NIP AA F di Bene vento e  quello della Capitaneria  di  Porto di Torre del Greco ha  eseguito  un  decreto  di  sequestro  preventivo di diversi scarichi diretti urbani non depurati  nei fiumi  lsclero, Calore e Sabato della provincia di Benevento, emesso dal giudice per le indagini preliminari di Benevento nell’ambito del  procedimento penale per il delitto di inquinamento ambientale, artt. 452 bis c 452 quinquies  c.p.,  iscritto  nei confronti dei Sindaci pro-tempore  dei comuni  di Benevento, Forchia,  Airola,   Limatola,  Torrecuso e  Castelpoto. Il GIP  ha ritenuto, accogliendo la richiesta  della Procura di Benevento, che si determinava  un deterioramento significativo e misurabile dei fiumi  nei tratti di interesse  dei predetti  comuni, così determinando  l a modifica dell’originaria consistenza  della matrice ambientale  dei fiumi del bacino idrografico  sannita e uno squilibrio strutturale caratterizzato da un decadimento di stato  o di qualità ecologico tale d a  impedire  l’uso  per cui il quale i corsi d’acqua sono destinati.

In particolare,  si ritiene che non siano  state  adottate, dall’Autorità territorialmente competente in materia  di   scarichi,  le   misure    necessarie  atte   ad   impedire  l’immissione,  nei   fiumi   del beneventano di  reflui  inquinanti a causa della presenza di solidi sospesi, azoto ammoniacale,  azoto nitroso ed Escherichia  Coli, in concentrazione oltre i limiti previsti dalla normativa vigente, così concorrendo  a determinare,  l’inquinamento ambientale di fiumi,  paesisticamente tutelati ex art.

142 comma  l lett c. d.Igs. 42/2004, in zona  protetta.

Preliminarmente appare opportuno segnalare che il problema dell’inquinamento  fluviale è stato  già oggetto   di  attività  investigativa nel  periodo 2009/2012;  già  in  tale  occasione,   furono  accertate notevoli   criticità   nell’inquinamento  dei   fiumi   beneventani,   poste   all ‘attenzione   delle   singole amministrazioni comunali, che ad oggi non sono state risolte così come è emerso dagli accertamenti effettuati   nell’ambito  del  presente  procedimento   penale;  in  particolare  era  emerso  un  importante inquinamento  dei corsi d ‘acqua della provincia sannita, dovuto alla presenza scarichi,  non depurati, di acque reflue urbane. Furono censiti e campionati  numerosi scarichi di acque reflue urbane e, in corrispondenza di  essi,  si  accertarono  superamenti   molto  consistenti  dei  limiti  di  legge  relativi  al parametro  dell ‘Escherichia  Coli  nonché  il  rischio  sanitario  di  tipo  microbiologico esistente  per  la “fecalizzazione”  dell’intera   estensione   del  percorso  dei  fiumi  Calore,   Sabato   ed  Isclero. Fu acclarata, pertanto,  una compromissione  dei   principali   corsi  d ‘acqua   presenti   nel  Sannio,   con contestuale   emissione  di  significative  sanzioni  amministrative   irrogate  dalla  Regione  Campania  a carico di molteplici Comuni, ed il divieto, che ancora permane, di prelievo e di utilizzo di dette acque a scopo  irriguo  per  le  coltivazioni   ortofrutticole destinate  al  consumo  umano  ed  animale  fino  alla risoluzione della contaminazione rilevata.

 

A seguito  di  specifiche  segnalazioni  sulle  criticità  del  fiume  Volturno  di  cui  i fiumi  sann1ti sono affluenti, veniva  avviata, nell’anno 2016, una  nuova  attività investigativa, finalizzata  a verificare lo

 

stato  di salute  dei  corsi  d’acqua della  provincia  sannita  che si snodava  cronologicamente attraverso diverse fasi.

 

Nella  fase preliminare,  con  l’ausilio  della piattaforma  operativa  aerea  di telerilevamento  ambientale del  Corpo  delle  Capitanerie   di  Porto – Guardia  Costiera,  sono  stati  effettuati  una serie  di  sorvoli, all’esito  dei   quali   emergevano  numerose  anomalie  termiche,  presumibilmente causate   dalla differente  temperatura  e/o dal differente  coefficiente  di emissività  tra il corpo  termico  immissario  e quello recettore.

 

Di seguito  si è proceduto  al censimento  di tutti gli scarichi  urbani diretti  (non depurati)  nei predetti corsi d’acqua, nonché  alla verifica  dell ‘esistenza o meno di impianti  di depurazione  presso i  comuni della Provincia sannita;  l ‘esito delle analisi, effettuate dal personale tecnico specializzato  dell ‘Agenzia Regionale   Protezione   Ambientale   della  Campania,   evidenziava  la   presenza  di  solidi   sospesi, alluminio  e  piombo,  di   elevate   concentrazioni  di   Azoto   ammoniacale  e  Azoto   nitrico   e Escherichia Coli oltre  i limiti  previsti dalla  normativa vigente,  tali da determinare  un inquinamento significativo  e misurabile  dei predetti corsi d’acqua,  in uno con la mancanza della depurazione degli scarichi fognari ed acque reflue.

 

Gli  accertamenti   effettuati   sono  stati  esaminati   dai  tecnici   dell’Agenzia  Regionale   Protezione Ambientale   della  Campania   i  quali,  sulla  base  di  valutazioni   scientifiche   hanno  confermato   la persistenza  dell’inquinamento  significativo e misurabile dei  Fiumi  Isclero, Calore e Volturno, a cagione dello sversamento  diretto di reflui in alcuni comuni della provincia beneventana oltre le concentrazioni  consentite; i tecnici dell’Arpac-Campania hanno utilizzato quale metodo eli  riferimento per descrivere  il contributo  dell’inquinamento da rcf1ui organici  allo stato  ecologico  dei fiumi  il   cd

·’LIMeco·’. che è  l ‘ indice quantitativo  attualmente  vigente ai sensi della normativa tecnica (D.Lgs.  n.

152/2006 e D.M . 260/201 O  c.d. Decreto Classificazione) per la valutazione del livello di inquinamento ai lini della definizione  dello stato ecologico.

Tutti gli scarichi  diretti non  depurati sono  stati  sottoposti a sequestro preventivo, con  facoltà d’uso, affinché le autorità amministrative competenti possano  esercitare con il massimo rigore i propri poteri non solo in materia di realizzazione  di impianti  di depurazione  ma anche in materia  di concessioni  di nuovi  permessi  di costruire,  di permessi di abitabilità,  di autorizzazioni  allo scarico  di reflui nelle pubbliche fognature,  di autorizzazioni  all’inizio o continuazione  di qualsiasi attività commerciale, artigianale  e  industriali,  in assenza  di autonomi  impianti  di  depurazione  delle  acque reflue  e fognarie  urbane  al fine di porre freno al grave fenomeno  dell’inquinamento accertato  dalla indagini.

Rispondi

Stampa Stampa
Associazione IL SANNITA - Via San Gaetano, 22 - 82100 Benevento - P.IVA e C.F. 01755500624