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Omicidio Parrella, arrestato alle prime luci dell’alba Silvio Sparandeo

Scritto da il 10 aprile 2018 alle 08:43 e archiviato sotto la voce Cronaca, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

La custodia cautelare in carcere è stata richiesta dalla Procura della repubblica di Benevento nei confronti del 28enne beneventano ritenuto responsabile di omicidio   preterintenzionale aggravato dai futili motivi, consumato lo  scorso 26 luglio in un ristorante del capoluogo sannita,  durante  una festa di compleanno organizzata da un noto pregiudicato locale.

Gli elementi  inizialmente raccolti  avevano  portato  - come si ricorderà – all’’immediato fermo di un altro giovane beneventano,  Umberto Sferruzzi, beneventano di 29 anni, che, seppur presente al momento dell’aggressione, veniva  rimesso in  libertà dal Tribunale del Riesame perché ritenuto il  secondo inseguitore della vittima e non come il suo aggressore.

Venivano pertanto  sviluppate ulteriori e più approfondite indagini dalla Squadra Mobile  della  Questura di Benevento, attraverso l ‘identificazione e gli interrogatori  di tutti  i presenti alla festa, intercettazioni telefoniche ed ambientali, la ricostruzione e la comparazione degli indumenti indossati dagli ospiti con quelli rilevabili dal sistema   di videosorveglianza e dai  contenuti  di vari telefoni  sequestrati,  fino al miglioramento cromatico del video che aveva  ripreso il momento  dell’aggressione. Queste  attività  hanno  permesso di raccogliere gravi elementi  di prova a carico  del giovane  oggi tratto  in arresto questa mattina alle prime luci dell’alba.

In una nota della Procura della Repubblica di Benevento si sottolinea il fatto che le investigazioni sono  risultate particolarmente complesse a causa della copertura solo   parziale dell’area videosorvegliata presente nel ristorante e del clima di

omertà e reticenza che si era creato tra i partecipanti alla festa, che avrebbero, per la gran parte, riferito solo circostanze  generiche  e contradditorie,  negando  alcuni che il Parrella fosse stato aggredito.

Sulla base della ricostruzione effettuata dal personale della Squadra Mobile e della Polizia  scientifica,  attraverso  i  fotogrammi  del sistema di videoregistrazione  del locale, si è accertato che la vittima, al termine di un alterco avvenuto sulla terrazza inferiore del  ristorante, con alcuni partecipanti  alla festa, era fuggita,  correndo  a forte velocità, verso il parcheggio del ristorante, per sfuggire al suo aggressore che lo inseguiva a breve distanza e, dopo aver percorso diversi metri, era scivolata  in un declivio, nei  pressi dell’ingresso del  ristorante.

A questo  punto  l’indagato, dopo essere caduto a sua volta sulla ghiaia del parcheggio, si era rialzato, aveva raggiunto la vittima che era a terra, iniziando a colpirla con forti pugni alla testa e sul corpo e successivamente anche con un calcio al torace, mentre due degli invitati cercavano, in tempi diversi, di trattenerlo ed allontanarlo dalla vittima, ormai in fin di vita.

Il raffronto tra le immagini dell’aggressione e gli atti di indagine, ed in particolare le dichiarazioni rese dai partecipanti alla festa, ha permesso di delineare ulteriori responsabilità,  a dimostrazione  dell’ampia  omertà che ha circondato  il grave fatto criminoso, per il reato di favoreggiamento  personale, nei confronti di altre quattro persone (tra cui quella originariamente sottoposta al fermo), che hanno aiutato l’arrestato ad eludere le indagini  nei suoi confronti, negando palesemente  il vero, mentre un quinto soggetto è stato denunciato  per aver violato le prescrizioni  della misura della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza.

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