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Ad Arcos la mostra ‘Materiche Geometrie’ di Mario Lanzione

Scritto da il 4 giugno 2018 alle 11:16 e archiviato sotto la voce Attualità, Foto, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Ad Arcos la mostra ‘Materiche Geometrie’ di Mario Lanzione

Sabato 16 giugno alle ore 17,30, presso il Museo ARCOS di Benevento, sarà inaugurata la mostra Materiche Geometrie, personale di pittura di Mario Lanzione, a cura di Ferdinando Creta, Direttore artistico di Arcos e il contributo critico di Massimo Bignardi e Francesco Creta.

Lo comunica il Presidente della Provincia Claudio Ricci che ha rilanciato il programma delle esposizioni di arte contemporanea presso la Sezione del Museo di via Stefano Borgia approvando il programma esposto dal Direttore Creta.

Il programma espositivo presso Arcos, come ha voluto sottolineare il Presidente Ricci, si inserisce nelle politiche culturali della Provincia e viene realizzato senza oneri a carico dell’Ente, grazie soprattutto all’impegno e alla dedizione dello stesso Direttore artistico Ferdinando Creta e del personale dipendente della Provincia.   

La ricerca di Mario Lanzione, artista salernitano, ma residente a Benevento da ormai vent’anni, scaturisce dall’incontro tra lo spirito informale e l’ordine geometrico. Da sempre attento allo studio dell’astratto, l’artista opera un’intelligente sintesi delle due grandi ricerche sul tema: l’Informale di Domenico Spinosa e l’Arte Concreta di Renato Barisani. Da Domenico Spinosa, suo maestro d’accademia, e massimo esponente dell’informale napoletano, raccoglie il lirismo fatto di colore e materia, giocando sui piani di luce, attraverso inserti con diverse capacità di assorbire o riflettere l’illuminazione, mentre da Renato Barisani, fautore del Movimento Arte Concreta partenopeo, acquisisce il dato geometrico, essenziale per lo sviluppo della sua ricerca. Le opere giovanili di Mario Lanzione, dall’incollage al decollage, con la sovrapposizione di veline su campiture pittoriche, attraverso strappi e lacerazioni, fanno trasparire il colore generando inattese sensazioni. Dalla fine degli anni ottanta si dedica a una pittura rivolta alla ricerca geometrica, dove le sovrapposizioni dei piani giocano con le più importanti teorie geometriche e dove i suoi piani spaziali, ordinati da rapporti aurei, creano dimensioni dell’altrove o spazi dal vago sentore futuristico. La pittura astratta – scrive nel 1935 Atanasio Soldati – ama l’analisi, l’ordine, gli armoniosi rapporti della geometria, la chiarezza, com’è di ogni opera d’arte, di qualunque tempo, dal Partenone a Pier della Francesca. Nel lavoro di Lanzione emerge una dimensione introspettiva dell’uomo in chiave spirituale, una riflessione che guida la sua ricerca verso il superamento della condizione umana in direzione mistica. Ogni linea – scrive ancora Soldati – come ogni forma è un miracolo. Mistero dell’arte. Le linee amano lo spazio, creano dei ritmi, logicamente delle funzioni. Dopo questo periodo l’artista si dedica alla definizione del suo “Astrattismo Totale”, progetto che riunisce le due ricerche principali sull’astratto. Negli ultimi anni opera una sorta di ritorno al linguaggio giovanile, arricchito e rinnovato sia dalla ricerca, sia dalle tecniche, maturate attraverso molteplici esperienze umane e artistiche. Un Lanzione che trova la sua dimensione artistica non tanto nella sintesi delle due ricerche, quanto nel continuo dialogo tra esse: una pittura che si fa materia per essere geometria, sino a raggiungere il perfetto equilibrio tra “Materie Geometriche” e “Materiche Geometrie”. L’artista di origine salernitana e sannita d’adozione, apre il nuovo programma del Museo Arcos, riaffidato dalla Provincia di Benevento alla cura di Ferdinando Creta per altri tre anni.

La mostra “Materiche Geometrie”, a cura dello stesso Creta con il contributo di Massimo Bignardi, propone una selezione di opere dagli anni Settanta fino alle recenti prove, nelle quali le trasparenze sembrano assecondare un dettato formale improntato da una geometria di piani luminosi, con lo stesso valore cromatico. Un’esperienza – come sostiene Massimo Bignardi – sollecitata da suggestioni attinte ai registri di una certa pittura gestuale quindi di matrice informale, che corre parallela all’altra componente, maggiormente riconosciuta dalla critica, orientata verso un’astrazione geometrica, rispondente a quelle aperture, in ambito nazionale, dalla ritrovata verve di un’astrazione d’impronta concretista.

La Mostra presso Arcos resta aperta al pubblico fino al 0 settembre 2018.

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