Oggi nella sede degli Industriali a Benevento si è parlato di export quale strumento per accrescere il valore aziendale. “Un’azienda che ha più clienti e si rivolge a più mercati vale di più” è quello che ha spiegato all’inizio del suo discorso Antonio Affinita Vice presidente di Confindustria Benevento con Delega all’internazionalizzazione – “Quello di oggi ha proseguito Affinita è un incontro fattivo, frutto di una valutazione derivante da una prima attività di scouting realizzata tra le imprese associate. Dalla nostra indagine è emerso che la maggior parte delle aziende che esporta, nel nostro territorio, è rappresentato da imprese di piccole e medie dimensioni, con un fatturato che in pochi casi si attesta tra i 10 e i 30 milioni di euro, mentre la maggior parte dei casi è al di sotto dei 10 milioni di euro. I mercati verso i quali le aziende intervistate hanno dichiarato di essere maggiormente interessate sono quelli europei e quello statunitense. La quota attuale di fatturato che le aziende intervistate dedicano all’export si attesta tra lo 0 e il 25% del totale del fatturato. Risulta inoltre che la quasi totalità delle aziende intervistate utilizza fonti di finanziamento proprie per affrontare i mercati esteri.”
L’impresa di oggi si trova a competere su due modelli di mercato globale che richiedono strategie di approccio diverse.
Il primo rappresentato dai MERCATI MATURI come quelli UE, si distingue per l’eccesso di offerta e sul “time-based” ovvero sulla capacità di generare risposte tempestive ai clienti, in termini di prodotti, servizi, qualità, impatto ambientale e prezzo.
Il secondo modello è rappresentato dai NUOVI MERCATI EMERGENTI, dove l’offerta è inferiore alla crescente domanda di beni di consumo di ogni tipo.
“Da sempre l’export rappresenta una delle leve di successo capaci di supportare lo sviluppo delle aziende consentendo alle stesse di superare periodi di contrazione della domanda interna – ha spiegato Filippo Liverini presidente Confindustria Benevento. L’internazionalizzazione rappresenta una scelta strategica, quasi obbligata, per le imprese che vogliono recitare un ruolo da protagonista e quindi crescere, migliorare ed affermarsi nei nuovi scenari competitivi, caratterizzati dalla globalizzazione e dal conseguente progressivo aumento della concorrenza, che pone l’azienda in condizione di affrontare giorno dopo giorno sfide sempre più stimolanti e complesse.”
NEL 2016 IL Mezzogiorno ha esportato merci per un Valore pari a 42,8 miliardi di euro con un incremento dell’1,1% rispetto al 2015. Le esportazioni meridionali hanno costituito nel 2016 il 10,3% del totale esportato a livello nazionale.
Scendendo nel dettaglio, nel Mezzogiorno, 5 regioni su 8 mostrano una variazione positiva e in particolare la Campania con una variazione del 2016 sul 2015 del + 2,9% .
La vivacità del tessuto imprenditoriale sannita è testimoniata da alcuni positivi dati divulgati da Unioncamere, durante la giornata dell’Economia della Campania 2017, che vedono la provincia di Benevento tra quelle che tra il 2015 e il 2016 hanno realizzato la più alta variazione del PIL (+1,7%), con 34.721 imprese il cui 10,9% è rappresentato da produzioni industriali di medie e piccole dimensioni.
In particolare mentre nel 2015 l’export nel settore manifatturiero, nella nostra provincia, era pari a circa 31 milioni di euro, nel 2016 si è passati a 135 milioni euro. Questo andamento è confermato anche nel primo trimestre 2017.
Insomma la scelta di puntare sulle esportazioni è sempre più diffusa ed il nostro principale compito è quello di fornire tutte le indicazioni necessarie ad assecondare e favorire questa tendenza.
Il Direttore dell’Agenzia delle Dogane Rosario del Vecchio ha ricordato che è possibile affrontare in maniera strutturata i mercati esteri in quanto, grazie al nuovo codice doganale, è sempre più indispensabile fare dogana in azienda. Tuttavia ha ricordato Del Vecchio che tra il 2008 e il 2016 in Campania e Calabria si sono registrate solo 96 autorizzazioni AEO, mentre in Lombardia 293. In Campania sono 87 le Autorizzazioni AEO concesse di cui solo una nel Sannio.
Carlo Assuntino de Palma – Capo Area Gestione Tributi Ufficio delle Dogane di Benevento e Luigi Improta Coordinatore Team AEO della Direzione interregionale Campania e Calabria Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno spiegato nel dettaglio gli strumenti, gli Istituti e le procedure doganali che le aziende possono mettere in atto per essere sempre più competitive in un mercato globale.
Antonio Bartolo Responsabile Sace Campania ha spiegato gli strumenti che Sace e Simest mettono in campo per favorire l’export. In particolare è possibile assicurare gli investimenti diretti all’estero dai rischi anche di natura politica, facilitare l’accesso al credito garantendo i finanziamenti erogati alle imprese dal sistema bancario, favorire lo sviluppo di progetti di rilievo strategico per il sistema economico Italiano, assicurare le imprese dal rischio di mancato pagamento dei crediti.
Una sessione di lavoro è stata infine dedicata alle testimonianze d’impresa che hanno portato la loro esperienza diretta.
Sono intervenuti in particolare Mauro Montanaro Responsabile “Customs policy” Ferrero trading S.A e Ileana Signori della Rivalta Spedizioni srl.
L’azienda Ferrero occupa 33mila dipendenti nel mondo ha 22 stabilimenti produttivi che sono presenti in 170 Paesi direttamente o indirettamente. Ferrero è autorizzata Aeo in Italia e in quasi tutti gli stabilimenti europei che rappresenta.
Anche grazie a procedure più snelle Ferrero è passata dalle 20 spedizioni all’anno nel ‘95 alle circa 850 attuali con il solo stabilimento di Sant’Angelo dei Lombardi. Insomma Grazie alle procedure doganali semplificate la Ferrero ha riscontrato un vantaggio in termini di tempi e di costi che ha potuto dedicare alla produzione all’accrescimento della competitività aziendale.
Hanno inoltre portato la loro testimonianza di impresa anche Maca srl (prima azienda ad ottenere autorizzazione Aeo nel Sannio e Sinter Sud Spa (prima azienda ad avvalersi della procedura doganale domiciliata).