L’arrivo del caldo torrido aggrava l’allarme siccità nelle campagne e nelle città con le precipitazioni che in primavera sono risultate quasi del 50% inferiori rispetto al periodo di riferimento dopo un inverno particolarmente asciutto, con un deficit idrico del 48%. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti e dalla Federazione di Benevento che chiede alle istituzioni attenzione rispetto a una prospettiva che potrebbe stressare le colture dopo le gelate di primavera che hanno già causato danni.
“Considerato l’andamento schizzofrenico del clima – ha dichiarato il presidente Gennarino Masiello -, riteniamo sia opportuno cominciare a riflettere sulla necessità di attivare soluzioni che rendano meno incerto il grande lavoro degli agricoltori, magari trattendo la pioggia durante l’inverno per poi cederla in estate. Nella nostra provincia potremmo destinare, a questo scopo, l’invaso di Campolattaro: un’opera nata proprio per assolvere a questa funzione. Auspichiamo, dunque, che vengano pensati progetti dai soggetti preposti, magari utilizzando anche fondi europei, per poter sfruttare questa opportunità di cui già disponiamo. Non solo. Servono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque, campagne di informazione ed educazione sull’uso corretto della risorsa, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per il contenimento del fabbisogno idrico. Per questo, la misura 16 del Psr 2014/2020, di prossima pubblicazione, potrebbe diventare un elemento interessante su cui lavorare”.
“Nel Sannio i campi sono aridi e le produzioni di tabacco, ortaggi e frutta – ha specificato il direttore Francesco Sossi – sono già messe a dura prova. L’andamento climatico anomalo del 2017 con la seconda primavera piu’ calda dal 1800 conferma la tendenza agli sbalzi metereologici. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre ne vive quotidianamente le conseguenze, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli”.