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direttore Antonio De Cristofaro

Lipu: ‘No a depuratore nei siti Pantano e Serretelle ‘

Scritto da il 9 marzo 2017 alle 18:38 e archiviato sotto la voce Ambiente, Attualità. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

La Sezione Lipu di Benevento ha consegnato alle Commissioni consiliari Ambiente e Lavori Pubblici del Comune di Benevento un dossier di 35 pagine denso di critiche, ma anche di proposte alternative, all’ubicazione del depuratore nell’area tra le contrade beneventane di Pantano, Serretelle e Sant’Angelo a Piesco così come proposto dall’Amministrazione Comunale e dall’Autorità di Bacino dei Fiumi Liri-Garigliano e Volturno.

Il dossier ribadisce e amplia quanto verbalmente dalla Lipu esposto, e illustrato con delle gigantografie, nell’audizione con le Commissioni consiliari del 24 febbraio scorso, ossia che l’eventuale realizzazione dell’impianto di depurazione in qualsiasi dei due siti che si evincono dallo Studio Preliminare dell’Autorità di Bacino avrebbe un fortissimo impatto negativo sul paesaggio di una delle aree più interessanti da questo punto di vista non solo del territorio comunale ma dell’intera valle del fiume Calore. Il fatto di aver individuato due siti a minore rischio di alluvione rispetto ai tre precedenti, perché ad una quota superiore, non ha risolto i problemi legati alla tutela del paesaggio e del corridoio ecologico. Anzi per quanto riguarda gli aspetti paesaggistici ha acuito la problematica perché in caso di realizzazione del depuratore in quest’area avremmo un impianto alle pendici di colline verdi e quindi ancora più evidente delle precedenti ubicazioni. I fotomontaggi realizzati dalla Sezione LIPU di Benevento che ubicano un ipotetico depuratore nei due siti individuati dall’Autorità di Bacino e dal Comune di Benevento fanno comprendere, infatti, che quell’impianto così localizzato sarebbe un vero e proprio pugno nell’occhio in un paesaggio fluviale e collinare di grande pregio. Tra l’altro la zona è già ampiamente apprezzata visto che è molto frequentata perché attraversata dalla pista ciclopedonale, che non a caso si chiama “Paesaggi sanniti”, realizzata dalla Provincia di Benevento e inaugurata dalla stessa nel maggio del 2007. Questa pista, oltre ad essere un punto di riferimento dei Beneventani e dei residenti dei comuni limitrofi che vi praticano sport e trascorrono il tempo libero passeggiando nella natura, rappresenta un tratto del percorso cicloturistico internazionale “EuroVelo 5” che costituisce uno dei 15 individuati dall’European Cyclists’ Federation (ECF) in Europa; per di più il progetto è co-finanziato dall’Unione Europea nell’ambito dell’azione “Turismo Sostenibile”. L’EuroVelo n.5 ripercorre l’antica Via Francigena e nel suo percorso da Roma alla costa meridionale della Puglia passa necessariamente per Benevento che ancora oggi, come nei millenni passati, è crocevia di strade che collegano il nord con il sud della Penisola italiana e i due mari, il Tirreno con l’Adriatico.

Inoltre nel suo dossier la Lipu evidenzia il fatto che il Piano Territoriale Regionale (PTR), al quale sono sottordinati i Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale (PTCP) e i Piani Urbanistici Comunali (PUC), considera il paesaggio un bene primario per la Regione Campania e per questa ragione ne dispone la tutela prevedendo per la valle del Calore una fascia di rispetto paesaggistico di 1.000 metri.

Ancora la Lipu fa notare al Comune di Benevento che i due siti individuati intercettano la fascia di tutela paesaggistica prevista dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio all’art.142 Aree tutelate per legge, dove si legge: “Sono comunque di interesse paesaggistico e sono sottoposti alle disposizioni di questo Titolo: (…) c) i fiumi, i torrenti, i corsi d’acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933, n.1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna;”. Infatti nel dossier della Lipu si “denuncia” che il sito “A” nei pressi di Masseria Marziotto a c.da Serretelle è ubicato a 80 metri dall’alveo di piena ordinaria del fiume Calore, mentre il sito “B” nei pressi di Masseria Sciabbacca a Pantano è a soli 65 metri dal più importante corso d’acqua della provincia.

 

Altro importante aspetto da tenere presente è quello relativo al corridoio ecologico del fiume Calore, all’interno del quale ricadono i due siti individuati dove costruire il depuratore dall’Autorità di Bacino e dal Comune di Benevento. Il corridoio ecologico è una struttura lineare del paesaggio attraverso la quale gli animali selvatici si spostano e vi è lo scambio genetico tra specie vegetali, ma che permette anche il trasferimento di materia ed energia, basti pensare alla forza dell’acqua di fiumi e torrenti, ma anche di più piccoli corsi d’acqua, che porta da monte a valle grandi quantitativi di pietre, sabbia, legno, ecc. Conseguentemente si può dire che i corridoi ecologici sono strutture vive del territorio e che la loro presenza garantisce la qualità dell’ambiente sotto il profilo della biodiversità. Ecco quindi che alcune discipline come la Landscape Ecology (Ecologia del Paesaggio) studiano azioni di mantenimento e potenziamento dei corridoi ecologici. La Teoria della percolazione, intesa come la quantità e la qualità degli spostamenti che diverse specie animali e vegetali possono intraprendere in un vasto areale, rappresenta la sintesi e la forza di questa concezione del territorio. Oramai nella pianificazione territoriale questo è un tema centrale e la tutela dei corridoi ecologici, in particolare quelli fluviali, è attuata in maniera attenta. Ciò è dimostrato dal Piano Territoriale Regionale, redatto per conto della Regione Campania da docenti universitari di riconosciuta levatura, che non a caso considera il fiume Calore come uno dei corridoi ecologici più importanti, essendo considerato un corridoio regionale trasversale in continuità con il Volturno a valle e l’Ufita a monte, che integra insieme all’altro più a sud (Sele-Tanagro) i due corridoi longitudinali, ossia quello appenninico e quello costiero. In conseguenza di questo i Piani sottordinati, il PTCP e il PUC di Benevento, hanno precisato le indicazioni della Regione Campania prevedendo una fascia di inedificabilità proprio nelle aree in cui sono stati individuati i siti dove costruire il depuratore.

Lascia quindi fortemente perplessi il fatto che nel capitolo 6 dello Studio Preliminare effettuato dall’Autorità di Bacino a riguardo dell’individuazione dei possibili siti di edificazione del depuratore si riportino tali vincoli, per poi però non tenerne conto nel capitolo 8 Conclusioni.

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