Un grande augurio per un anno nuovo che sia pieno di desideri realizzati e di obiettivi conseguiti.
Un anno ci saluta con tre momenti significativi: la storica promozione del Benevento in serie B, nel calcio che conta; il cambio della guida politico-amministrativa della Città, con l’arrivo sullo scranno più alto di Clemente Mastella dopo i dieci anni a firma Fausto Pepe; il concretizzarsi del dissesto finanziario cui nei prossimi giorni andrà ufficialmente incontro il Comune.
Ma queste sono ore di festeggiamenti, viviamo dunque il Capodanno tutti insieme “sotto l’albero” con Rds e gli Zero Assoluto, facciamolo tutti insieme per rispetto alla Città, perché alla fine quel che conta è amare Benevento, sentirsi una Comunità viva, partecipe, propositiva e pronta a raccogliere nuove sfide per un rilancio concreto dell’economia, del benessere comune, della vivibilità, dell’accoglienza.
Ma soprattutto occorre puntare verso il rilancio culturale e turistico di Benevento.
Cosa abbiamo da vendere?
Il nome della città, le sue preesistenze storiche e monumentali, il fascino di un popolo capace di infliggere una sonante sconfitta al potente esercito romano,
monumenti e reperti storici unici, testimoni di un glorioso passato, da un invidiabile Arco di Traiano ad un superbo Teatro Romano, ed ancora diffuse esistenze archeologiche che comprendono, tra le altre, tratti delle mura romane e longobarde, i resti di un Criptoportico e di un Mausoleo, Port’Arsa, la longobarda Torre Catena, una grandiosa Porta Romana e la statua del Toro (Bue) Apis.
E poi il complesso monumentale di S. Sofia, patrimonio Unesco, con il suo bellissimo Chiostro, il Ponte Leproso, l’Arco del Sacramento, i reperti egizi, il Duomo con le sue porte di bronzo, il Palazzo dei Rettori (l’antico sacrum palatium di Arechi II), l’abside di Sant’Ilario col Museo dell’Arco, la chiesetta del SS. Salvatore, la Rocca dei Rettori, la Chiesa di S. Francesco col chiostro, Palazzo Paolo V, la Chiesa dell’Annunziata e quella di S. Domenico, il Palazzo Andreotti Leo che ha visto nascere San Giuseppe Moscati, l’area del triggio in cui sarebbe ubicata la casa natale di San Gennaro Vescovo, la Basilica di San Bartolomeo e quella della Madonna delle Grazie. E l’Hortus Conclusus
La magia dei quartieri Trescene e Triggio… tra mascheroni e bassorilievi incastonati negli edifici come “testimonianze silenziose”.
Ma ci rendiamo conto di quello che abbiamo la fortuna di avere?
Riusciamo finalmente a capire che possiamo offrire al turista che si accinge a visitare Benevento tutti gli stimoli per un piacevole soggiorno, in un incantevole
contesto paesaggistico-ambientale?
Il percorso che, dal Teatro Romano e dall’Arco del Sacramento, consente di visitare tutte queste testimonianze archeologiche di Benevento costituisce un autentico tour cittadino di grande interesse storico e culturale, che richiede un’intera giornata, ma che è capace di garantire suggestioni incredibili, che evoca tappa dopo tappa.
Gustando, ogni tanto, un menu che si arricchisce di pietanze storiche, liquori famosi in tutto il mondo e di una leggenda che resiste nei secoli, quella delle streghe, delle janare beneventane…
Bene, ora sappiamo cosa possiamo vendere: il brand si chiama Benevento!
Esportiamolo, diventiamo attrattivi, vendiamo il nostro prodotto. Venite gente, accorrete…
Ma cominciamo a cambiare anche noi! Puntare sulla risorsa turismo, significa innanzitutto perfezionarsi nella cultura dell’accoglienza: e non siamo pronti!
Un sol bagno pubblico che funziona peraltro a singhiozzo non è certo sufficiente, con orari di apertura e chiusura: la pipì non si fa a comando…
Come la ‘resistenza’ di molti locali pubblici a concedere l’uso della toilette.
Come la chiusura – soprattutto nei giorni di festa – quasi totale, di ristoranti, taverne e bar.
Come quel pizzico di pulizia in più che occorrerebbe lungo le strade.
La domanda è naturale: di grazia, come li accogliamo i turisti, cosa offriamo loro in termini di servizi? Come ce li coccoliamo? Perché non facciamo in modo che spendano apprezzamenti per la nostra città in maniera tale da convincere altri a visitarla?
Sì, forse i mercatini di Natale devono restare aperti più a lungo, ma i problemi sono altri, sono – come dicevamo – legati alla cultura dell’accoglienza. E’ sotto questo aspetto che dobbiamo crescere, maturare, formarci.
L’accoglienza è l’essenza stessa dell’esperienza turistica.
E noi crediamo che il tema dell’accoglienza sia “strategico”, non tattico; centrale, non accessorio. Ed è un tema che riguarda tutti: operatori turistici e residenti.
Da questo punto di vista ognuno ha un ruolo: ogni soggetto presente in un territorio contribuisce a rendere quel territorio più o meno accogliente.
E questo richiede progetti condivisi, formazione, sensibilizzazione.
Il tema non può essere trascurato. Affrontare l’accoglienza serve per stimolare comunità accoglienti, per rendere consapevoli i residenti del valore del patrimonio che li circonda, ma l’aspetto chiave è che “accogliere è fare marketing”, anzi il marketing dell’accoglienza è il marketing che costa di meno e rende di più.
“Esperienze precedenti e passaparola” significano che a Benevento qualcuno c’è stato, si è trovato bene, e ne ha parlato, stimolando altri a fare quella stessa esperienza.
Eccolo, dunque, l’augurio più grande e sincero che facciamo alla Città.
Che l’Amministrazione comunale possa – col contributo dei privati e dell’intera comunità – individuare la strada giusta per rendere la città attrattiva più di quanto non lo sia già, che sfrutti al meglio i canali di vendita del brand Benevento (come sta già facendo con successo), e che maturi in tutti la cultura dell’accoglienza turistica: tre aspetti che – se colti contestualmente – possono dar vita ad un cocktail di successo e rimettere in moto un’economia asfittica, sostenuta in buona parte da impiegati e pensionati in una città notevolmente “invecchiata” anagraficamente.
Buon 2017 a tutti, più turistico perché più accogliente la città!
Antonio De Cristofaro