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direttore Antonio De Cristofaro

Benevento-Spezia, giallorossi attesi al riscatto!

Scritto da il 29 ottobre 2016 alle 10:57 e archiviato sotto la voce Calcio, Testata. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Non il Benevento migliore quello andato in scena a Trapani, forse il peggiore, il più brutto di quelli visti fin qui, al di là del risultato finale. A indurre più di una riflessione e a dover preoccupare non è tanto la sconfitta, anche a Salerno e a Chiavari è andata male, ma a Trapani è mancata proprio la fase offensiva, la creazione di palle gol. E’ la seconda gara in cui i giallorossi vanno a secco dopo una lunga serie di partite in cui avevano gonfiato la rete avversaria, ma contro il Perugia, quantomeno, si è costruito, le occasioni ci sono state, anche se non finalizzate. Col Trapani invece no. Niente di tutto questo. Non si è attaccato l’avversario con la giusta cattiveria e determinazione, puntando su quelle armi che hanno caratterizzato il cammino del Benevento fin qui: come la velocità di gioco e la ricerca della profondità per sorprendere l’avversario, impedendo agli avversari di avere punti di riferimento, di prendere le misure come in genere si dice. L’undici di Baroni si è affidato soltanto a uno sterile possesso palla che ha permesso all’avversario di difendersi senza affanno. Il Benevento è stato incapace di reagire contro un avversario che non ha fatto più di tanto per legittimare il risultato. Era una gara il cui risultato poteva anche essere ribaltato, portando a casa tre punti importanti in ottica salvezza, se in campo si fosse messa la stessa intensità e voglia di prevalere sull’avversario vista in altre occasioni come, ad esempio, a Bari o a inizio stagione contro Spal e Verona. Anche a Latina si era andati sotto, ma la squadra ha saputo reagire, non si è arresa e ha cercato fino al triplice fischio finale il pareggio e persino la vittoria.

Contro il Trapani, invece, si è fatto tanta, troppa fatica, senza riuscire ad arrivare mai sotto porta e a creare seri pericoli alla difesa avversaria. Le idee in campo erano poche e confuse, le giocate scontate e mai minacciose. La squadra è apparsa stanca e incapace di reagire questa volta. I suoi interpreti migliori non sono apparsi in giornata. E’ mancato un faro che illuminasse la manovra offensive dei giallorossi, che riuscisse a creare superiorità numerica nella zona nevralgica del campo, che facesse ripartire rapidamente la squadra per sorprendere l’avversario. Falco non è ancora al top della condizione, lontano anche da quello visto a inizio campionato, capace di trovare la giocata per i compagni o di caricarsi la squadra sulle spalle quando serve. Ciciretti e Ceravolo sono apparsi troppo isolati e poco serviti per poter incidere. Cissè è sembrato troppo nervoso, fin da quando è stato gettato nella mischia, invece avrebbe dovuto trasferire ai suoi compagni tutta la sua grinta ed esperienza per riacciuffare un pareggio che era nelle corde. Anche la difesa non è esente da colpe. Il gol era evitabile e, come accaduto in altre circostanze, è stato determinante nell’indirizzare la contesa.

Insomma, la squadra non ha girato e il turno infrasettimanale con gare così ravvicinate certamente non ha aiutato a rifiatare, a smaltire le scorie delle fatiche accumulate nelle precedenti gare, a far  recuperare le energie fisiche e nervose, a preparare coi tempi giusti la gara.

SPEZIA – Non c’è tempo però per guardare indietro perché la classifica si sta accorciando (sono solo 4 i punti dalla zona play-out) e dietro l’angolo c’è già lo Spezia pronto a dar battaglia al Vigorito. La squadra di mister Domenico Di Carlo precede in classifica di due punti i giallorossi. Nell’ultimo match contro il Cittadella hanno pareggiato 1-1 davanti al proprio pubblico. E in trasferta non sono apparsi irresistibili: 1 vittoria, 3 pareggi e 1 sconfitta; 3 i gol fatti e 2 quelli subiti.

Ma guai ad abbassare l’attenzione perché gli aquilotti nella scorsa stagione sono giunti fino alle semifinali playoff e quest’anno vorranno tentare nuovamente l’assalto alla serie maggiore.

Il Benevento dovrà reagire, ricompattarsi e lasciarsi tutto alle spalle; dovrà ritrovarsi e rialzarsi in fretta, ripartendo da quello spirito di gioco, di sacrificio, di sofferenza e di generosità che lo hanno caratterizzato e sostenuto nei momenti difficili; ma anche dalla voglia di vincere, di divertirsi, di emozionarsi e di emozionare un pubblico assetato di calcio e in attesa di un cenno, un segnale, una piccola scintilla per tendere la mano in aiuto e sostenere i propri beniamini, come pure per eccitarsi ed entusiasmarsi oltre misura per una giocata, un numero, un gol.

Edoardo Porcaro

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