Ci risiamo, dopo l’Aquila, ritorna un terremoto devastante.” Violento sisma nel centro Italia: il bilancio al momento di 22 morti accertati, 11 nel Lazio di cui sei ad Accumoli e 5 ad Amatrice, in provincia di Rieti, e 11 nelle Marche a Pescara del Tronto e Arquata (Ascoli Piceno).
E’ quanto scrive in una nota il presidente di Ekoclub International – Luigi La Monaca
‘Vengono però segnalate molte persone sotto le macerie e il bilancio delle vittime è destinato a salire. ”Decine di vittime, tanti sotto le macerie, stiamo allestendo un luogo per le salme”, dice infatti il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi.”(Fonte Ansa)
In 2500 anni, l’Italia è stata interessata da più di 30.000 terremoti di media e forte intensità superiore al IV-V grado della scala Mercalli) e da circa 560 eventi sismici di intensità uguale o superiore all’VIII grado della scala Mercalli (in media uno ogni 4 anni e mezzo). Solo nel XX secolo, ben 7 terremoti hanno avuto una magnitudo uguale o superiore a 6.5 (con effetti classificabili tra il X e XI grado Mercalli). La sismicità più elevata si concentra nella parte centro-meridionale della penisola - lungo la dorsale appenninica (Val di Magra, Mugello, Val Tiberina, Val Nerina, Aquilano, Fucino, Valle del Liri, Beneventano, Irpinia) - in Calabria e Sicilia, ed in alcune aree settentrionali, tra le quali il Friuli, parte del Veneto e la Liguria occidentale.
I terremoti che hanno colpito la Penisola hanno causato danni economici consistenti, valutati per gli ultimi quaranta anni in circa 135 miliardi di euro, che sono stati impiegati per il ripristino e la ricostruzione post-evento. A ciò si devono aggiungere le conseguenze non traducibili in valore economico sul patrimonio storico, artistico, monumentale.
In Italia, il rapporto tra i danni prodotti dai terremoti e l’energia rilasciata nel corso degli eventi è molto più alto rispetto a quello che si verifica normalmente in altri Paesi ad elevata sismicità, quali la California o il Giappone. Ad esempio, il terremoto del 1997 in Umbria e nelle Marche ha prodotto un quadro di danneggiamento (senza tetto: 32.000; danno economico: circa 10 miliardi di Euro) confrontabile con quello della California del 1989 (14.5 miliardi di $ USA), malgrado fosse caratterizzato da un’energia circa 30 volte inferiore. Ciò è dovuto principalmente all’elevata densità abitativa e alla notevole fragilità del nostro patrimonio edilizio.(Fonte Protezione Civile)
Il Governo deve, assolutamente, intervenire per attuare una messa in sicurezza delle zone e delle abitazioni a rischio, altrimenti, tra qualche anno, ci ritroveremo a piangere ancora sui corpi delle vittime. In Giappone, Cina e altri Paesi, si è cercato, con buon successo, di evitare i crolli delle abitazioni e degli edifici in genere. Possibile che in Italia non ci sia nemmeno un piccolo tentativo di fare altrettanto? Ekoclub fa appello, ancora una volta, a chi governa questa nazione di cominciare a prendere sul serio una campagna di bonifica delle, tante, zone a rischio. Ovviamente massima solidarietà alle popolazioni colpite’.