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direttore Antonio De Cristofaro

Pd, avanti con il Gal per sviluppo dell’agricoltura e le colline beneventane

Scritto da il 16 febbraio 2016 alle 10:27 e archiviato sotto la voce Ambiente, Attualità. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

Su iniziativa del Gruppo PD, Comune di Benevento, si è svolto, nella sede della Federazione, un primo approfondimento sulle tematiche della Programmazione dello Sviluppo Rurale 2014-2020 della Campania (PSR) e su come il comune capoluogo, Benevento, intende attrezzarsi per poter utilizzare al meglio le incentivazioni previste. L’iniziativa è stata adottata anche per un significativo dato di fatto: il Comune di Benevento, da solo, conta circa 1750 Aziende Agricole. E la sua economia agricola ancora soffre per la crisi del Tabacco e per non aver ancora trovato, gli enti proposti,  un rimedio, utile ed efficace. Un elemento dinamizzatore dello sviluppo.

La novità sostanziale, portata dal nuovo PSR, è che il territorio del comune di Benevento è stato classificato macroarea C del tessuto programmatorio regionale; questo consente di accedere al sostegno allo sviluppo locale Lader – (Sltp – sviluppo locale di tipo partecipativo) a mezzo del Gruppo di Azione Locale (Gal); consente anche di beneficiare di tutte le altre misure dalle quali, il territorio comunale  unitamente alle sue  imprese, era precedentemente escluso. Come Benevento tutti i Comuni delle Colline Beneventane.

Nella riunione si è dato molto spazio all’approfondimento della Misura 19 del PSR. Si è discusso, naturalmente, della configurazione generale della Misura, della sua logica d’intervento, degli aspetti specifici e degli obiettivi diretti ed indiretti. La Misura si basa su una progettazione e gestione degli interventi operati dagli attori locali, che si associano in una partnership di natura mista (pubblico – privata) affidando un ruolo operativo (gestionale e amministrativo) al Gruppo di Azione Locale (Gal), il quale elabora una Strategia di Sviluppo Locale (Ssl) per tradurre gli obiettivi in azioni concrete elaborando il (Piano di Azione Locale (Pal) e dotandosi di una struttura tecnica in grado di attuarle nelle macroaree rurali.

Cosa si potrà fare in concreto, il Gal?  Affrontare e dar risposte ai seguenti fabbisogni: tutela e valorizzazione delle risorse culturali e paesaggistiche, migliorare la qualità della vita nelle aree rurali, salvaguardia del reddito e dell’occupazione, favorire una migliore organizzazione delle filiere agroalimentari e forestali.

Dove lo si potrà fare? Nelle aree individuate dal Gal. In queste aree potrà promuovere le proprie strategie di sviluppo locale, tenendo conto del vincolo di area Leader: zone/territori costituiti esclusivamente da comuni classificati come appartenenti alle macroaree C e D della territorializzazione del PSR sulla quale opera il Gal. Quale potrà essere l’ambito?  Un circondario ricadente nelle aree di fascia C e D, il cui carico demografico non sia inferiore a 30.000 abitanti né superiore a 150.000 abitanti.

Per costituire un nuovo Gal o vedersi riconfermato un Gal esistente cosa occorre fare? Definire una proposta operativa che copra le materie ed i punti indicati e partecipare ad un bando pubblico che sarà prevedibilmente pubblicato nel secondo semestre del corrente anno.

Chi assume l’iniziativa? Gli interessati, naturalmente, a partire dai Comuni. Per la bisogna, l’assemblea dei convenuti ha anche apprezzato e condiviso la proposta di delibera comunale stilata dal Gruppo PD per attivare le procedure di costituzione del Gal di Benevento e delle colline beneventane. Ed ha invitato il Gruppo a presentarla e concorrere ad approvarla, in accordo con le altre forze politiche.  Particolare enfasi è stata data, nel corso della riunione, al fatto che Benevento sarebbe il primo comune capoluogo ad avviarsi alla costituzione di un GAL con conseguenti eccezionali ricadute sul territorio.

Non si è mancato di sottolineare, nel corso della discussione, che l’ultima legge quadro in agricoltura, della Regione Campania, risale al lontano 1982. Né si è mancato di sottolineare la necessità  che la Regione lavori ad un documento strategico di sviluppo dell’agricoltura campana che si ponga come una sorta di guida per l’attuazione del PSR, oggi, e per dare respiro ed orizzonte al comparto agricolo, quando, domani, verrà ad essere superata la impostazione attuale fondata sull’obbiettivo di convergenza.

Infine. Il Gal coprirebbe un vuoto istituzionale. Nel precedente assetto territoriale del Governo locale,  i soggetti erano tre: Regione, Province, Comuni; l’attuale assetto ne prevede due Regioni e Comuni. Nel precedente assetto la funzione di programmazione agricola era in capo alla Provincia; ora, a seguito degli atti confezionati in attuazione della legge Del Rio, la funzione di programmazione agricola è posta in capo alla Regione. Almeno per la Campania. Con tutte le difficoltà operative che ne conseguono. Il Gal, per questo potrebbe riempiere un vuoto istituzionale,  potrebbe porsi per questa materia a secondo dei casi o come un sostituto o come facilitatore dell’attività di programmazione agricola. Per i territori dati.

 

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