L’Unione delle Province d’Italia (Upi) ha espresso un giudizio positivo sulla delibera del 17 marzo scorso della Provincia di Benevento con la quale si chiede conto al Governo centrale e alla Regione Campania dei costi sopportati per l’esercizio delle funzioni su alcune materie sottratte alle Province e non ancora assegnate ad altro Ente.
E’ quanto ha dichiarato il Presidente della Provincia di Benevento Claudio Ricci che ha ricevuto comunicazioni in tal senso da parte dell’Upi.
L’Upi, infatti, ha richiesto di avere visione del documento approvato dal Presidente per valutare se sollecitare azioni analoghe da parte di tutte le Province italiane.
La questione è nota: le Province, secondo la legge n. 56 del 2014, non si occupano più di agricoltura, turismo, cultura; al loro posto, non viene indicato chi debba farlo. Pertanto, secondo un’altra disposizione della stessa legge, compete provvisoriamente ancora alle Province, visto che nessun altro vi può provvedere, l’esercizio di queste funzioni; ma … ( e qui sta il problema vero) … senza soldi e, per di più, senza personale.
Nel 2011 i tagli alle dotazioni finanziarie delle Province furono pari a 300 milioni; nel 2012 a 1,115 miliardi; nel 2013 a 1,615 miliardi; nel 2014 a 2,559 miliardi; quest’anno saranno pari a 3,741 miliardi.
Ma comunque le funzioni vanno esercitate, anche senza il 50% del personale dipendente che dovrà essere allontanato entro il 31 marzo prossimo.
Come si fa ad amministrare in questo modo? Chi restituirà i soldi reperiti sui Bilanci delle Province che continuano a tenere aperti i Musei, a finanziare i servizi di trasporto, etc., sebbene non dovrebbero più farlo?
Ma ci sono anche altre questioni sul tappeto.
Quella centrale è: decurtati gli investimenti di spesa pubblica da parte delle Province è stata depressa anche l’economia locale. Infatti, è andato in crisi il supporto vitale per lo sviluppo locale: mancando afflusso di denaro pubblico fresco nei territori e arrancando o addirittura arrendendosi l’imprenditoria privata per via della crisi economica generale, è ovvio che il Prodotto Interno lordo locale sia crollato. Nel Sannio infatti si è toccata la soglia del 13% in meno.
In altre parole, la situazione in cui si trovano le Province si può anche commentare così: «stanno tagliando le gambe dell’impalcatura su cui si è saliti per lavorare».