‘È di questi giorni – si legge in una nota del Presidente di Isidea, Rito Martignetti – la notizia della generosa elargizione di risorse europee, pari a quattro milioni di euro, da parte della Regione Campania al Progetto Ravello, il quale intelligentemente allarga i propri orizzonti e condivide le risorse economiche assegnate per coinvolgere i comuni costieri nell’attivazione di un “Distretto culturale evoluto” mirante a realizzare una politica di promozione turistica unitaria.
Saranno pure motivate le critiche sulla pronta disponibilità del presidente Stefano Caldoro nei confronti del suo amico di coalizione Renato Brunetta, ma bisogna anche chiedersi cosa fanno gli altri territori per programmare e proporsi con scelte strategiche.
Per fortuna, recenti studi scientifici hanno dimostrato che il volontariato fa bene alla salute, altrimenti verrebbe voglia di smetterla una buona volta di scomodare i media per cercare di attrarre l’attenzione dei nostri politici, creativamente pigri, su proposte innovative e cantierabili, spesso già divenute altrove buone pratiche.
Isidea, dal remoto 2001, continua a chiedere, invano, di tentare nel Sannio la carta del Distretto culturale, un modello territoriale di proficuo dialogo tra filiere, il quale trova sempre maggiore diffusione nel nostro Paese, sposato da fondazioni, in particolare dalla Cariplo (che prevede 4 milioni di euro per ogni nuova attivazione in Lombardia), da città singole e territori provinciali, da numerose regioni, tra cui le Marche che, con L.R. n. 4/2010, ha scelto di comprende l’intero territorio regionale in un Distretto culturale evoluto, “finalizzato a concepire un’idea di sviluppo attraverso l’incentivazione di nuove professionalità e le integrazioni tra beni e attività culturali e produttive, la promozione di comparti produttivi fortemente caratterizzati da contenuti culturali anche in ambito internazionale, la costituzione di filiere orizzontali e verticali tramite l’integrazione tra istituzioni e imprese”.
Il Distretto delle Marche si sta sviluppando in coerenza con le indicazioni riportate nel Libro verde della Commissione Europea sul tema “Le industrie culturali e creative, un potenziale da sfruttare”, che individua le imprese culturali e ad alto contenuto di conoscenza come traino dello sviluppo e opportunità di riequilibrio economico.
Questo esempio è suggerito da Isidea ai nostri Consiglieri regionali, se veramente interessati a bene orientare le future scelte di programmazione super partes della Regione Campania, la quale, dopo il caso Ravello, non può negare l’attivazione del predetto modello distrettuale anche nelle zone interne’.