In merito al Disegno di legge che riguarda le Citta’ metropolitane, le Province, le Unioni e fusioni di Comuni, approvato stamani dal Consiglio dei Ministri, il Commissario Straordinario della Provincia di Benevento, Prof. Aniello Cimitile, ha dichiarato quanto segue:
“Desidero anzitutto salutare come positiva la dichiarazione del ministro Gaetano Quagliariello che oggi ha assicurato che il disegno di legge costituzionale sulla cancellazione delle Province entrerà nel più generale processo di riforma delle Istituzioni, avviato con la nomina dei Saggi e del Comitato parlamentare bicamerale. E’ perciò incomprensibile la testarda volontà del Governo di far diventare le Province enti di secondo grado. Siamo in presenza di un colpo di mano, di una forzatura che non ha giustificazioni. E’ assurdo invocare la coerenza programmatica in quanto lo svuotamento delle Province non rientrava tra gli impegni programmatici assunti dal presidente del Consiglio Letta dinanzi al Parlamento. C’è il fondato sospetto che anche in questo caso si intendono servire interessi di casta e più precisamente gli interessi dei sindaci dei grandi Comuni che infatti plaudono in coro al provvedimento presentato dal ministro Delrio. Credo invece che anche questo Disegno di legge sia incostituzionale e che in ogni caso aggiri palesemente la Carta costituzionale in molti punti. Sulle Province si continua ad operare con un atteggiamento da avventurieri tanto è vero che lo stesso legislatore non conosce lo sbocco di questo smantellamento. Il ministro Delrio, nella sua visita ieri a Napoli, ha detto di non avere certezze sull’approdo finale di questo provvedimento. E’ invece urgente che si torni al più presto alle urne per ripristinare la democrazia provinciale nel rispetto della recente sentenza della Corte Costituzionale. Stiamo assistendo ad un vulnus costituzionale senza precedenti. Pensiamo a cosa accadrebbe se, nelle more di una riforma del bicameralismo che prevede la cancellazione del Senato, il Governo sospendesse l’elezione dei senatori ed affidasse la gestione dello stesso Senato ai presidenti delle Regioni più grandi. Sarebbe qualcosa di ingiustificato ed incomprensibile che creerebbe un allarme democratico da parte delle forze politiche. Altrettanto auspico accada nelle prossime ore per le Province affinchè si apra una grande operazione verità in grado di restituire dignità ad una Istituzione voluta dai padri costituenti”.