“Le operazioni dei Nac-Nucleo Antifrodi Carabinieri hanno permesso di individuare alcuni nuovi circuiti di commercializzazione relative a produzioni contraffatte che venivano spacciate per produzioni a marchio di qualità Dop, Igp e Stg. L’attività, inoltre, si è concentrata anche sull’e-commerce, al fine di proseguire gli accertamenti sulla diffusione in internet della vasta gamma di “cheese-kit” prodotti e commercializzati in Nuova Zelanda e Australia che evocano produzioni Made in Italy. Infine, sono stati effettuati controlli nel trasferimento di risorse europee che hanno fatto accertare frodi nel comparto agroalimentare – nell’arco del 2013 – per oltre 2,5 milioni di euro. La contraffazione dell’agroalimentare italiano non è più tollerabile, per questo dobbiamo usare ogni strumento a nostra disposizione per contrastarla e sconfiggerla. Tutti hanno il diritto di sapere quello che comprano e quello che mangiano”.
Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, commentando i risultati diffusi dai Nac-Nucleo Antifrodi Carabinieri, sulle operazioni condotte nel mese di Ottobre.
Nelle province di Verona, Vicenza, Trento e Brescia, i Nac di Parma hanno individuato alcuni circuiti di commercializzazione di falso “Parmigiano Reggiano”, “Grana Padano” Dop, e di paste lavorate con ripieni evocanti indebitamente noti marchi di qualità Dop/Igp/Stg, destinate anche all’esportazione. Complessivamente sono state sequestrate oltre 5 tonnellate di prodotti e 350.000 etichette/packaging irregolari.
Nel Sud Italia, nel corso dei controlli in alcuni centri agroalimentari sono state sequestrate oltre 3 tonnellate di prodotti ortofrutticoli risultati privi della documentazione di tracciabilità.
Nella fase di monitoraggio dell’e-commerce, i Nuclei Antifrodi Carabinieri hanno interessato i canali di cooperazione internazionale di Interpol e dell’Agenzia delle Dogane segnalando che il fenomeno non rappresenta una semplice evocazione dell’italian sounding, ma una vera e propria condotta fraudolenta a danno dei consumatori stranieri che pensano di poter acquistare un prodotto realmente corrispondente alla genuinità del prodotto tipico italiano.
Nel corso delle attività svolte nel 2013 sono state sequestrate oltre 1.800 tonnellate di prodotti agroalimentari e 2,5 milioni il numero delle etichette/packaging irregolari. Inoltre sono stati deferiti all’autorità Giudiziaria oltre 2.000 autori di reato e accertati illeciti finanziamenti Ue per oltre 13 milioni di euro.