A Guardia Sanframondi, nell’ultimo Consiglio Comunale, il sindaco Floriano Panza, ha comunicato che la GiuntaComunaleha preso atto che, in data 1 settembre 2013, è stato siglato il protocollo d’intesa “Per lo sviluppo sostenibile dell’economia del vino, dei servizi e della governance territoriale del Sannio” tra i Comuni di Benevento, Castelvenere, Cerreto Sannita, Foglianise, Guardia Sanframondi, Paupisi,Ponte, San Lorenzo Maggiore, San Lupo, Solopaca, Telese Terme, Torrecuso, Vitulano,la Camera di Commercio di Benevento, il CNR, e l’Associazione Nazionale Città del Vino.
A seguire il testo:
PREMESSO CHE:
• Il Sannio con i suoi12.000 ettaridi vigneto, 1 milione di ettolitri di vino prodotto, le sue 7.900
imprese di cui oltre 100 aziende imbottigliatrici, rappresenta per grandezza e compattezza
non solo il primo sistema vitivinicolo della Regione Campania, ma anche la prima fonte di
reddito dell’economia locale e come tale deve essere salvaguardata e riposizionata in una
proiezione di sviluppo;
• L’attuale fase di mondializzazione dell’economia, in particolare quella del vino, acuisce il
confronto tra i territori e trasforma lo sfondo in cui operano le istituzioni, il complesso delle
autonomie funzionali, gli operatori economici e commerciali e quelli della ricerca e della
cultura;
• La convergenza dei diversi attori locali diventa sempre più uno degli elementi di forza di un
territorio;
• Una vitivinicoltura di qualità, moderna e dinamica, competitiva, sostenibile non può non
tenere conto del ruolo della programmazione e della pianificazione urbanistica e di tutti
quegli aspetti legati alla gestione del territorio che possono impattare direttamente ovvero
indirettamente sulla immagine e sulla identità delle produzioni;
• Il coordinamento e la gestione di un comune processo di pianificazione paesaggistica e
territoriale dell’area legato alla viticoltura di qualità (tutela dei vitigni storici, del paesaggio
del vino, dell’ambiente rurale), rappresenta un passo importante per questo territorio e un
potenziale modello, una buona pratica amministrativa, replicabile altrove.
RITENUTO FONDAMENTALE IL COMUNE INTENTO DI:
• coinvolgere e coordinare i Comuni in ragione delle specifiche competenze in materia di
pianificazione urbanistica e territoriale;
• promuovere azioni conoscitive e pianificatorie per valorizzare il proprio territorio;
• promuovere assetti ambientali e territoriali favorevoli all’agricoltura con particolare riguardo
alla vitivinicoltura, al paesaggio, alla cultura della vite e del vino, alla sostenibilità delle
produzioni;
• promuovere il recupero e la riqualificazione degli ambiti territoriali dismessi;
TUTTO CIÒ PREMESSO, SI CONVIENE QUANTO SEGUE:
Art. 1
Le premesse sono parte integrante dell’accordo tra le parti.
Art. 2
Le finalità delle parti, per quanto di competenza, nell’attivare le azioni riportate in premessa sono
volte a migliorare il contesto ambientale e territoriale onde favorire le produzioni vitivinicole di
qualità allo scopo di migliorare le condizioni di vitandi lavoro e di reddito delle popolazioni locali,
creare posti di lavoro, diffondere il benessere in generale.
Art. 3
In particolare, l’attivazione delle azioni innanzi descritte, oggetto della presente intesa, si sostanziano
nelle seguenti fasi di indagine conoscitiva e di studio mirate a:
1. Implementare e dotare i PUC (Piano Urbanistico Comunale) dei Comuni interessati dal
presente protocollo di una zonazione vitivinicola completa, che tenga conto non solo delle
aree viticole attuali ma della vocazione dei suoli alla viticoltura e alle altre produzioni
agricole (soprattutto alla olivicoltura), delle diversità esistenti. Lo scopo della zonazione
viticola è quello di produrre e organizzare per aree, o “zone”, informazioni utili per la gestione
agronomica dei vigneti e per i procedimenti di vinificazione delle uve, consentendo di
orientare e differenziare le produzioni, contribuendo perciò a valorizzare il territorio anche
sotto il profilo economico;
2. Nel progetto di zonazione vitivinicola sarà in particolare importante anche l’approccio
viticolo-enologico, onde individuare anche i descrittori tipici di ogni espressione territoriale;
3. La zonizzazione integrata dovrà consentire di realizzare un “Manuale d’uso del territorio”, che
conterrà i risultati scientifici del lavoro ma soprattutto le schede tecniche e le carte tematiche
a servizio del viticoltore nelle pratiche agronomiche di impianto e gestione del vigneto.
4. Per l’attività descritta ci si avvarrà del coordinamento scientifico del CNR il quale opererà
attraverso proprie professionalità e quelle dell’Associazione Nazionale di Città del Vino.
Art. 4
Il CNR si impegna a presentare all’Ente Camerale apposito preventivo economico e piano di attività
con cronoprogramma inerente la realizzazione delle attività oggetto della presente intesa al fine di
sottoporlo al competente Organo camerale per l’adozione dei necessari provvedimenti inerenti
l’assunzione del relativo onere economico.
I Comuni sottoscrittori partecipano impegnandosi a rendere disponibili senza ulteriori oneri per gli
altri Enti sottoscrittori tecnici esperti per collaborare e fornire il supporto tecnico e informativo
necessario alla realizzazione della suddetta attività.
Art 5
L’Associazione Nazionale Città del Vino partecipa allo scopo di assicurare il valore strategico della
presente intesa che è il coordinamento tecnico dei PUC di tutti i comuni aderenti secondo i principi
del Piano Regolatore delle Città del Vino al fine di dotare gli stessi di una strumentazione aggiornata
e coerente, senza disparità e contraddizioni tra i territori facenti parte dello stesso comprensorio
vitivinicolo.
Art. 6
II Coordinamento generale delle attività anche al fine di attivare le opportune forme di consultazione
con i Partners,di cui alla presente intesa viene affidalo alla CCIAA con funzioni di Ente capofila e che
si avvarrà per l’attuazione dei programmi anche dalla propria azienda speciale. Potrà essere istituito,
se necessario, un tavolo tecnico a supporto del CNR e dell’Associazione Città del Vino composto da
tecnici professionisti individuati dai Comuni con oneri ad esclusivo carico di questi nonché con
ulteriori professionalità indicate dalla Camera di Commercio ed oneri a proprio carico.
Art. 7
La durata del presente Protocollo termina con la ultimazione delle attività di cui al precedente art. 3 e,
comunque, entro e non oltre diciotto mesi a far data dalla sottoscrizione.
Intanto sono arrivate comunicazioni alla Camera di Commercio di Benevento e anche al Comune di Guardia Sanframondi, in merito alla volontà di aderire al Protocollo d’Intesa anche di altri comuni, come Melizzano, Frasso, Faicchio, Campoli, Sant’Agata dei Goti, per cuila Provinciavaluterà nei prossimi giorni insieme ai sindaci le procedure per andare avanti. Nel frattempo, il Comune di Guardia Sanframondi e il Comune di San Lorenzo Maggiore, hanno fissato per il giorno 19 settembre 2013, alle ore 18.00, un incontro tra il CNR nella persona del Prof. Antonio Leone, con gli altri tecnici incaricati dei due comuni, Arch. Francesco Bove, Ing. Feliciano Cefalo, Prof. Ing. Gino Iannace, Arch. Pellegrino Colangelo, Arch. Luca Sebastianelli, Arch. Antonella Di Gioia, Ing. Fabiano Garofano, Dott. Gaetano Pascale, Dott. Fulvio Mastantuono, Dott. Giuseppe Foschini, Assessore ai Lavori Pubblici, Gabriele Sebastianelli e il Consigliere Comunale delegato all’Urbanistica, Dott. Angelo Sebastianelli, per concordare immediatamente tra tutti l’acquisizione della metodologia elaborata dal Prof. Leone e da trasfondere nel Piano Regolatore dei comuni di Guardia Sanframondi e San Lorenzo Maggiore.