I legittimi interrogativi posti dal MIR per bocca di Anna Maria Pedicini - scrive il Presidente dell’Asia Lucio Lonardo – meritano comunque le altrettanto legittime considerazioni dell’Asia, atteso che comunque i contenuti dei nostri bilanci pubblicati sul sito sono già di per sè più che esaustivi. Come ho avuto modo più volte di dichiarare, non ultima in una relazione sull’argomento tenutasi in occasione della Fiera Internazionale dell’Ambiente, Ecomondo a Rimini, dal titolo “per chi suona la Campan..ia”, alcune realtà locali della Regione, come la nostra, soffrono di un paradosso: più incrementano le percentuali di raccolta differenziata più aumentano i costi di gestione, e questo perchè una miope politica regionale non ha mai consentito una reale chiusura del ciclo integrato dei rifiuti. In soldoni, sono altri che si arricchiscono con le nostre percentuali di differenziata, costretti come siamo a conferire il raccolto in impianti anche fuori Provincia e Regione. Ricordo che, per stigmatizzare tale realtà, organizzai una conferenza stampa con un mio amico di colore che indossava, per l’occasione, un cappellone di paglia, proprio per sottolineare che noi siamo i raccoglitori di cotone della Capanna dello zio Tom, asserviti ad impianti industriali beneficiari di ogni profitto. Se avessimo raggiunto il 70% di raccolta differenziata oggi saremmo a parlare di un’azienda non in attivo di bilancio ma in difficoltà nè più nè meno dell’AMTS. La scorsa settimana, in occasione della manifestazione di Legambiente per i Comuni Ricicloni, il rappresentante della pur virtuosa realtà regionale per eccellenza, il Comune di Salerno, ha appunto dichiarato la propria difficoltà a spiegare ai cittadini come mai non solo la TARSU non diminuisse ma soprattutto come fosse destinata ad aumentare per il 2013 proprio in virtù dei brillanti risultati conseguiti. Commissariato di Governo prima, società provinciali poi, i vari Assessori Regionali all’Ambiente non sono stati in grado di assicurare la gestione di impianti completi per ogni frazione di rifiuto alle singole Province, negando quei finanziamenti che guarda caso sono sempre stati riconosciuti a realtà private. Dirò di più : inventandosi delle particolari caratteristiche geologiche dei territori di Avellino ,Benevento, Caserta viene loro assicurata, dal Piano Regionale dei Rifiuti, la dignità di avere discariche sul territorio, mentre alle zone costiere, Salerno, Napoli, spetterà la possibilità di implentare i loro già cospicui insediamenti produttivi. D’altra parte vi sono obblighi di legge, con annesse sanzioni, per incrementare ulteriormente le percentuali di raccolta differenziare con annesso indebitamento presso gli impianti. E’ un gatto che si morde la coda, solo che la coda siamo sempre noi!’