E’ una vergogna, semplicemente, una vergogna. Le stanno escogitando di tutti i colori, ma si può essere certi che non mi annienteranno. A questi presunti paladini della legalità, ingoblati sino al collo nelle maglie del compromesso politico, forse, non sono bastate le precedenti esperienze. Tentando di coartare verità lapalissiane, ormai non passa ora che non mi arrivino addosso farneticanti accuse. Ed a ciò non poco hanno contribuito le inesattezze profferite da Nicola Boccalone nel corso della sua conferenza stampa il quale, poi, in privato, cerca di ammansirmi. Mi difenderò con tutte le forze anche se, come sempre, sono solo contro il potere imperante. L’aver smantellato i precedenti vertici dell’Asl, l’aver contribuito a portare l’ex Comandante della Polizia Minicipale, Francesco Delvino, nelle patrie galere, l’attendere le verità in arrivo presso l’ente comune, forse, sono esempi ormai per molti custoditi solo nel polveroso magazzino della memoria. Nella foga della difesa, hanno portato in campo sinanche mia moglie. E questo è troppo, veramente troppo. Con una puerile astuzia hanno tentato di spostare il vero problema, quello, gravissimo, della mancata assistenza ad un’anima innocente. Quanto al presunto ricovero definito improprio del paziente affetto da tubercolosi fingono di non capire. Ed è ben strano che, in ultimo, si sia, come sempre, inserito nel problema, senza che alcuno lo avesse sollecitato, uno dei soliti personaggi il cui squallore di uomo e di professionista è noto oltre provincia. Ma tant’è! Colgo l’occasione onde rivolgere l’invito, da cittadino onesto, alla Procura della Repubblica, il cui operato ho difeso, quotidianamente, attraverso la stampa scritta e parlata, di dare corso alle mie denunce di questi giorni pronto a dimostare, sino in fondo, la veridicità del mio asserito .
Giuseppe De Lorenzo