Il prossimo 1° aprile, per raggiunti limiti di età, lascerò la provincia di Benevento di cui ho avuto l’onore di essere stato prefetto.
Nei due anni e mezzo del mio mandato, per occasioni ufficiali o private, ho percorso interamente questo territorio veramente unico e indimenticabile, apprezzandone la bellezza del paesaggio, la ricchezza delle tracce storiche e dei tesori artistici e la particolarità dei suoi Comuni e delle sue tradizioni, che meriterebbero di essere valorizzate appieno.
Ho conosciuto la sua popolazione, autorità ma anche tanti cittadini, di cui ho potuto apprezzare le qualità umane, di ingegno e di cultura, il tratto generoso e sincero, il forte spirito di appartenenza ad una comunità che si richiama a costumi antichi e fieri.
Giorno per giorno ho avuto anche modo di constatare i molti problemi che penalizzano la provincia, come la vulnerabile natura del territorio, la carenza di infrastrutture importanti, la progressiva contrazione dei servizi pubblici, le ridotte possibilità lavorative, che unitamente ad altri di valenza più prettamente istituzionale ho affrontato ai tavoli attivati in Prefettura, con risultati spesso positivi per la collettività, fiducioso sempre nella costruttività del dialogo e del confronto tra posizioni diverse, per raggiungere soluzioni condivise.
Per l’affetto profondo che nutro per il Sannio, mi sia consentito, in questo momento particolarmente delicato sia sotto il profilo economico-finanziario che sotto l’aspetto delle riforme istituzionali in atto, di rivolgere a tutti l’esortazione a mantenere sempre alto il livello di impegno civile che, al di là della normale dialettica fra le parti contrapposte, possa consolidare quella comunità d’intenti indispensabile per la crescita di una popolazione e di un territorio che meritano viva e lungimirante attenzione.
Ringrazio i Sanniti per la collaborazione, l’attenzione, la fiducia e la stima che mi hanno dimostrato, e auguro a tutti di raggiungere l’obiettivo di sviluppo e di progresso cui aspirano, preservando intatti i forti e sani valori che li hanno sempre contraddistinti fra le genti meridionali.

Michele Mazza