Nel Sannio è consentito il rilascio sia delle autorizzazioni alla ricerca di acque sotterranee, sia alla concessione di piccola derivazione di acque pubbliche, dietro presentazione di apposite istanze documentate.
Lo comunica l’assessore all’ambiente della Provincia di Benevento Gianluca Aceto, che ha presentato ed illustrato una proposta di delibera in tal senso alla Giunta provinciale, presieduta da Aniello Cimitile, che l’ha approvata e resa esecutiva.
La ricerca delle acque sotterranee e l’utilizzazione di acque pubbliche concerne – ha specificato Aceto – quelle non sottoposte a tutela (art. 92, 93 e 94 del Decreto Legislativo n. 152/06) o che non risultano classificate tra le aree vulnerabili da siccità e desertificazione o che non sono comunque sottoposte a vincoli, identificazioni e perimetrazioni specifici.
Il provvedimento della Giunta provinciale sannita interviene a colmare un ritardo solo formale da parte della Regione Campania in tale materia: in altre parole, la Regione ha già convenuto sulla necessità di procedere alle predette concessioni, ma non ha ancora emanato il formale provvedimento amministrativo, tanto è vero che la delibera della Giunta provinciale di Benevento afferma che la concessione è stata data «nelle more dell’emanazione da parte della Regione del “Regolamento per la disciplina delle procedure relative a concessioni per piccole derivazioni e utenze di acque pubbliche”».
Più precisamente, la genesi e la motivazione della delibera della Giunta provinciale sono così riassumibili.
La Giunta regionale della Campania, con proprio provvedimento n. 1220 del 6/7/2007 di adozione del Piano di Tutela delle Acque, in riferimento alle misure di salvaguardia, vietò tutte le richieste di autorizzazione alla ricerca di acque sotterranee, sia per finalità produttive che per uso domestico, nonché per tutte le derivazioni per le quali viene fatta richiesta di sanatoria, per concessione o per denuncia pozzo, anche domestico, inoltrate successivamente al 20/8/2007.
Successivamente, nel 2008, la stessa Giunta stabilì che il divieto non era da ritenersi valido per le nuove richieste di concessione presentate dopo il 20/8/2007.
Secondo Aceto e secondo la Giunta provinciale di Benevento, però, il predetto divieto della Regione «estende la sua efficacia indiscriminatamente su tutto il territorio regionale e, quindi, anche in quelle zone che non rientrano tra quelle sottoposte a tutela (art. 92, 93 e 94 del D.Lgs. n. 152/06), o che non risultano classificate tra le aree vulnerabili da siccità e desertificazione o che non sono comunque sottoposte a vincoli, identificazioni e perimetrazioni specifici».
Il perdurare di tale divieto, sempre secondo l’Amministrazione al governo della Rocca dei Rettori, «rischia di causare danni economici al sistema produttivo locale per l’impossibilità di poter reperire ed utilizzare acque sotterranee e superficiali per i fabbisogni produttivi in quelle zone non servite da reti acquedottistiche, nonché danni ambientali derivanti dalle utilizzazioni abusive di risorse idriche e dalle perforazioni abusive di suoli e di sottosuoli».
A fronte di tale situazione, la Provincia sannita, anche in sinergia con le altre Province campane, inoltrò alla Giunta regionale apposite istanze di modifica del divieto: la Regione, con il proprio Settore Ciclo Integrato delle Acque, in accoglimento di quelle istanze, propose di limitare il divieto di emungimento alle sole acque sotterranee ricadenti in aree individuate come “critiche”.
E’ stato, pertanto, definito un nuovo “Regolamento regionale per la disciplina delle procedure relative a concessioni per piccole derivazioni e utenze di acque pubbliche” che, si sostiene alla Rocca dei Rettori, «dispone in sintesi la ricerca di acque sotterranee e l’utilizzazione di acque pubbliche in quelle zone della regione che non rientrano tra quelle sottoposte a tutela, o che non risultano classificate tra le aree vulnerabili da siccità e desertificazione o che non sono comunque sottoposte a vincoli, identificazioni e perimetrazioni specifici».
Ebbene, tale Regolamento è stato approvato all’unanimità da tutte le Province della Campania al termine dei lavori tenutisi il 28/10/2011 e il 4/11/2011 presso la stessa Regione, che peraltro, ne ha condiviso in pieno i contenuti.
Nonostante tutto questo, però, la Giunta Regionale della Campania non ha dato però più corso alla modifica proposta dai suoi stessi Uffici.
Da qui la decisione della Provincia di “anticipare” i tempi, considerati le conseguenze negative per il territorio sannita derivante dall’attuale situazione.
L’assessore Aceto ha comunque specificato che la concessione è subordinata alla presentazione da parte dell’interessato di una istanza per la concessione allo scavo di pozzi o di piccoli derivazioni dai corsi d’acqua superficiali, la quale istanza è regolata, come da prassi derivante dalla delibera della Giunta Regionale n. 3944/2001, dall’acquisizione della relativa modulistica disponibile presso la Provincia di Benevento.