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direttore Antonio De Cristofaro

D’Aronzo: ‘Questa amministrazione è già in recessione politica’

Scritto da il 23 febbraio 2012 alle 18:51 e archiviato sotto la voce Attualità. Qualsiasi risposta puo´ essere seguita tramite RSS 2.0. Puoi rispondere o tracciare questa voce

“Mentre gli italiani – dichiara D’Aronzo esponenete del Partito Socialista Italiano – sono alle prese con enormi sacrifici quotidiani e in trepidante attesa che la recessione economica non si avventi sulla Nazione, l’attività politica a Palazzo Mosti è completamente assente.
Un ente che a tutt’oggi è senza Segretario Generale, che di fatto rallenta e penalizza ogni attività di pianificazione e programmazione. Un ente che dall’inizio dell’anno, due mesi circa, è relegato alla normale attività amministrativa, privando e svuotando di fatto anche il confronto politico nel Consiglio comunale.
Partiti di maggioranza defilati, pronti a discutere di ogni minino incarico, ma assenti e privi di una idea, di una proposta di sviluppo per la nostra città. Una città che si risveglia ogni giorno sempre più in affanno, dove tutte le categorie imprenditoriali e non, devono confrontarsi con la crisi.
Crisi che nella nostra realtà sta assumendo vaste proporzioni, infatti, tante le attività commerciali che chiudono, tanti i giovani senza occupazione, tanti quelli che perdono il posto, tanti quelli che vanno via, tanti quelli in cerca di un aiuto, tanti quelli che non credendo più alle tante promesse vivono distanti da tutto ciò che li circonda.
Una città che dopo i “saccheggi” subiti negli anni passati, con la chiusura di molti uffici pubblici – vedi Banca D’Italia, Enel, ecc. – si ritrova non più piegata su se stessa, ma addirittura stesa sulla stessa ombra. Una città che vive per inerzia, nei suoi movimenti quotidiani, nelle sue azioni quotidiane, barcollando alla ricerca di una sottile speranza che possa presentarsi all’indomani.
Una città colposamente sospesa tra il vuoto di aspettative ed il miraggio di sicurezze. Un’amministrazione comunale che, al di là delle diatribe tra segretario sì-segretario no, maggioranze granitiche o sgretolate, equilibri sì o carenza, dovrebbe rendicontare alla città su: quale attività di pianificazione e programmazione intende realmente mettere in campo; quale idea di sviluppo e come intercettare risorse per la nostra terra; quali promozioni intende attuare per un rilancio economico; quali attività quotidiane promuovere, e chiedersi se soddisfano la cittadinanza e favoriscono e migliorano i servizi ai cittadini. In questo momento difficile per la città c’è bisogno di uno scatto di umiltà, di mettere da parte personalismi sfrenati per il bene comune. Amministrare con la consapevolezza che l’interesse è collettivo. C’è bisogno di una forte coesione politica-sociale dove ognuno per ruolo e funzione dà il proprio contributo. C’è bisogno di mettere da parte antichi e vecchi rancori, c’è bisogno di tracciare una nuova rotta che conduca Benevento, per storia e cultura, agli albori di una volta. Non possiamo consentire che il momento dell’austerità diventi un alibi, continuando in questo isolamento amministrativo – politico, privo del più semplice confronto democratico, se la recessione per la nazione è dietro l’angolo, per questa amministrazione significa che è già in atto”.

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