L’assessore Scarinzi, riguardo la vicenda del servizio mensa nelle scuole, se la prende con gli organi di informazione per la mancanza della necessaria “dose supplementare di valutazione sulle lamentele e le segnalazioni dei cittadini”, quasi a chiedere, tra le righe, di evitare di rendere noti i fatti che per la “delicatezza intrinseca e per l’importanza dell’utenza” hanno interessato il servizio gestito dal suo Assessorato.
Poco importa la morosità di 21 giorni (è stato un caso dettato dalla pessima organizzazione del Settore del comune), con la quale si vuol trovare una giustificazione dell’accaduto, e far ricadere la responsabilità ad altri, discreditandoli, rispetto alla “SENSIBILITÀ” che, invece, dovrebbe avere l’Assessore ai Servizi Sociali, il Dirigente e il personale del Settore, proprio per la “delicatezza intrinseca e per l’importanza dell’utenza” della quale lo stesso Assessore fa menzione.
A tal proposito, è bene precisare che nella giornata di ieri 21 marzo, non vi erano affatto morosità pregresse e proprio ieri 21 marzo, la bambina non ha usufruito del pasto.
Mi chiedo dov’è la morosità nel giorno 21 marzo (???) Infatti, come la stessa nota dell’Assessore asserisce, il pagamento è avvenuto alle ore 17,06 del 20 marzo e quindi nella giornata precedente
al 21 marzo. (!!!) Sempre la risposta dell’Assessore rimarca l’invio di un sms il giorno
15 marzo; ebbene l’sms di cui si parla non l’ho mai, e ripeto mai, ricevuto e la motivazione è ben nota al solerte impiegato del comune che durante la concitata telefonata accertava la differenza del mio numero telefonico differente nel numero finale del prefisso (9 anziché 8) e che quindi l’sms non era mai andato a buon fine; di certo quel numero nel sistema informatico comunale non l’ho inserito io.
Lo stesso impiegato se avesse comunicato alla ditta fornitrice dei pasti l’inconveniente sicuramente avrebbe evitato il disguido.
Allora è quanto meno opportuno, caro Assessore avere da parte sua una maggiore sensibilità rispetto alla materia e se anche un qualsiasi altro genitore dovesse essere moroso, per qualsiasi motivo, se ben anche per tutto l’anno scolastico, Lei non ha il diritto di sospendere il pasto ai bambini presenti a scuola e che usufruiscono del servizio mensa. Dovrà invece adottare, valutati i casi e nei modi previsti dalla legge, ogni rivalsa per il recupero del credito non corrisposto.
Con la sua nota non ha fatto altro che arrampicarsi sugli specchi per giustificare una condotta che non trova né appiglio nè giustificazione.
Del caso è mio obbligo e piacere, invece, segnalare il buon senso e la sensibilità dalla sig.ra Barretta della “Ristò”, la società che gestisce i pasti, per le immediate e puntuali scuse per l’accaduto.
Sia chiaro, non è mia intenzione per il futuro, continuare la polemica che ha già avuto il giusto risalto nella speranza che la cosa non abbia più a ripetersi per nessuno’.
Nazzareno Mignone