‘Nella tarda mattinata di oggi – si legge in una nota della Federazione Lavoratori della Conoscenza Cgil – l’Amministrazione scolastica è intervenuta comunicando ai dirigenti scolastici interessati che non saranno attivate nuove scuole secondarie di I grado, primarie e di infanzia per le istituzioni scolastiche diventate Istituti Comprensivi, ma sprovvisti di tali segmenti di istruzione.
Come è noto, la Regione Campania con il piano di dimensionamento della rete scolastica ha, tra l’altro, trasformato diverse Direzioni Didattiche in Istituti Comprensivi senza accorparle con scuole secondarie di primo grado; ha anche trasformato Scuole Medie in Istituti Comprensivi senza prevedere accorpamenti con scuole o plessi con infanzia e primaria.
Abbiamo assistito ad un vero e proprio accaparramento di iscritti da parte delle scuole a volte realizzato contro la stessa volontà dei genitori.
Abbiamo fatto rilevare l’assurdità di quanto stava accedendo parlando con dirigenti scolastici, docenti, genitori, rappresentanti delle istituzioni locali e dell’amministrazione scolastica.
Non era trattenendo le iscrizioni degli alunni di quinta che si sarebbe costituita la prima media il prossimo anno.
Si doveva pensare prima ad un Piano dell’Offerta Formativa che prevedesse quell’ordine di scuola, la modalità della sua realizzazione e del suo funzionamento, programmando un organico che si sarebbe potuto consolidare solo in un arco temporale almeno triennale.
Si doveva pensare prima ad aule adeguate: evidente la differenza tra un arredo per l’infanzia rispetto a quello di una primaria o di una secondaria (spazi al chiuso/all’aperto/condivisi, dimensioni e tipologia degli arredi….).
Rivoluzionare il sistema di mobilità per gli alunni delle scuole…
Insomma mettere in condizione l’utenza di avere un’offerta formativa di qualità ed un miglioramento della qualità dei servizi offerti alle famiglie che scaturisse dalla riorganizzazione della rete scolastica provinciale che aveva interessato, per gli stessi motivi, non solo la città di Benevento, ma anche Airola, Montesarchio e San Giorgio del Sannio.
Tutto questo la FLC lo ha ribadito più volte al Direttore Scolastico Regionale, Diego Bouché.
Non si poteva lasciare che direzioni didattiche trattenessero gli alunni, restringendo notevolmente il bacino delle scuole secondarie di I grado che, pur se trasformate in istituto comprensivo, non avrebbero avuto alunni della scuola primaria da “trattenere” alla media, e che sarebbero state a loro volta costrette a “cacciare” iscritti senza avere gli spazi adeguati per accogliere infanzia e primaria.
L’Ufficio Scolastico Regionale è stato invitato ad esprimersi con atti formali in merito per scongiurare quel “far da sè”, che avrebbe aggravato i problemi penalizzando, ancora una volta, genitori e alunni.
Finalmente ha prevalso il buon senso’.